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  • Laziomania: siamo da Champions, Gaucci?

    Laziomania: siamo da Champions, Gaucci?

    • Luca Capriotti
    Dalle nebbie di una Serie A lontana, riecheggia forte un grido, rivolto all'allora presidente del Perugia, Gaucci: siamo da (o di, non si sente bene) Serie A, Gaucci! Non c'era l'HD, le immagini erano sgranate ma piuttosto chiare, l'audio in ogni caso si sentiva benissimo. Chi se lo ricorda? Con un punto interrogativo in più, la domanda conseguente resta valida: siamo da Serie A, Gaucci? Dovrebbe chiederselo qualche squadra, anche il Verona, contro cui la Lazio passeggia velocemente, come di fronte ad un ostacolo di poco conto. E non sarà l'unico, e non vale solo per la Lazio. Senza comunque togliere alcuna validità a quanto segue: questa Lazio, visti gli attuali equilibri, può lottare per la Champions League? Ha questi talenti in saccoccia: un allenatore che si è di nuovo inventato la retroguardia, facendo in modo che non venisse sollecitata, si è più che altro inventato lo spirito, la voglia, un sentire comune. Che vale più di questi 3 punti, e va oltre perfino l'emergenza. Parolo dixit: il nostro modo di intendere calcio va oltre gli uomini. Come a dire: può giocare chiunque, la Lazio ha una forte identità. Che va oltre il nome dietro la maglia. Chiaro che il talento di Immobile fa tanto: oramai sorprende quando non segna. Qualcuno ha detto che il suo gol è una specie di slalom gigante, di certo è l'ennesima dimostrazione di un giocatore in fiducia. Non solo: è anche capace di portare addosso un grosso peso, quello della squadra, di cui oramai è senatore. Di cui è portatore sanissimo di cattiveria agonistica e valori di gruppo, vedi sopra. Fu vera gloria quella di Marusic? Fluidifica che è un piacere, corre, ha mezzi atletici importanti: il test non vale la candela, ma la sua gara è stata confortante, mitteleuropea in qualche modo. Corre come un europeo, e come un europeo difende e si applica alla tattica: piuttosto malino, ma c'è tempo per migliorare. Inzaghi in conferenza stampa si gode qualche certezza (tra cui un reattivo Strakosha), pensa a quanto turnover fare contro lo Zulte e si impegna molto per mantenere un profilo basso, senza emergere troppo oltre il pelo dell'acqua. Sembra quasi gradisca più che si parli di emergenza piuttosto che di Champions League. Ma la domanda resta, magari senza farla troppo ad alta voce: siamo da Champions, Gaucci?

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