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  • Laziomania: sorteggio Europa League? Attento Inzaghi (a SuperMario Bros)

    Laziomania: sorteggio Europa League? Attento Inzaghi (a SuperMario Bros)

    • Luca Capriotti
    Il peggiore tra gli scenari possibili forse no. Ma neppure un paradiso, una passeggiata di salute: il girone d'Europa League in cui è cascata la Lazio (Nizza, Zulte e Vitesse), è un trabocchetto, ed è quasi sintomatico di una situazione di limbo in cui tutto l'ambiente versa da qualche tempo. Un limbo piuttosto stinto e scialbo: le attese non sono granché, non ci si fida molto della proprietà, non ci si fida molto che la rosa sia all'altezza.

    Inzaghi vive di missioni impossibili, senza forse si annoierebbe. Sembra SuperMario Bros, tra ostacoli da saltare, crateri da evitare, Keita da liberare. Ma non bisogna esagerare: non è un girone che fa paura quello in cui è capitato, ma il Nizza affrontato dal Napoli era indietro di condizione e ha discrete individualità, più una, quel SuperMario Balotelli che magari vorrà legare il suo ritorno in Italia a qualche bella prestazione. Il Vitesse è squadra olandese (culturalmente, anche), frizzantina al punto giusto, con ali velocissime: come quarta male. Con quel Rashica qualche volta accostato alla Lazio, tanto per dirne una. Ha un '99 che è una scheggia, van Bergen, ma fa panchina, e meno male per Wallace e compagnia.  Anche perché davanti hanno Matavz, uno che i gol li ha sempre fatti, già 2 in stagione. Diciamo che l'inizio di stagione del Vitesse è stato diverso da quello della Lazio: 2 vittorie rotonde, 7 gol fatti e 2 soli subiti. Occhio allo Zulte Waregem: in panchina tra i pali ha Leali, uno dei tanti "nuovi Buffon", e ha una squadra di ragazzini ex Anderlecht interessanti (Heylen, il centrale, giocava con Lukaku nelle giovanili). Davanti ha talento e velocità, non si potrà abbassare la guardia. Ma tanto Inzaghi già lo sa: in ogni caso sarà tutto merito suo. O tutta colpa sua: un cambiamento di inerzia, a questo punto del mercato, sarebbe necessario ma sembra impossibile. Tutto piuttosto opprimente, come l'aria afosa di quest'estate romana: un soffio di vento dal mercato potrebbe arrivare, o potrebbe rimanere tutto così, nelle mani di Simone Inzaghi. 

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