Calciomercato.com

  • Laziomania:| Una squadra senza carattere

    Laziomania:| Una squadra senza carattere

    La Lazio esce dal 'Friuli' con le ossa rotte e col sogno Champions che, probabilmente, resterà tale. Raccontare ciò che si è visto in campo per 67 minuti, momento del primo tiro nello specchio coinciso col rigore fallito in maniera sciocca da Zarate, ha dell'incredibile se si pensa che questa era stata descritta come la gara dell'anno: squadra molle, senza identità in completa balia di un Udinese composta da ragazzini e molto ben organizzata da Guidolin. La compagine friulana ha concluso la prima frazione di gioco solo sul 2-0 per merito di un buon Muslera e di errori clamorosi sotto porta. Una squadra, quella bianconera, che ha giocato come fa il gatto col topo, tagliando a fette una retroguardia laziale disorganizzata e ridicola nell'applicare il fuorigioco. Ovvio poi che dal rigore in poi, ridotti in dieci e avendo subito la rete di Kozak, sia cominciata una gara diversa, con la Lazio alla disperata ricerca del pari e gli avversari rintanati e timorosi a causa dell'inesperienza e dell'ansia di conquistare una vittoria e un sorpasso impensabile ad inizio anno.

    Ma la cosa che da più fastidio è sentire nel dopo gara Reja parlare di risultato ingiusto e di malasorte. Non scherziamo, e per favore che si rispettino i tifosi, soprattutto quelli accorsi al 'Friuli'. Il risultato di domenica è giustissimo, altroché: onore agli avversari che, se arriveranno quarti, lo faranno con pieno merito avendo mostrato nel girone di ritorno il miglior gioco del campionato, e una coppia gol, quella composta da Sanchez e Di Natale, abilmente sfruttata da Guidolin. La Lazio invece? Continuiamo a vedere Hernanes cambiare posizione ogni dieci minuti, rientriamo in campo sotto di due gol senza un cambio e soprattutto ci permettiamo il lusso di tenere fuori Kozak, l'unico laziale che la butta dentro con continuità. E evidente che il mister ha problemi con i giovani: basti pensare al trattamento riservato a Cavanda, spedito a Torino dopo il gol di Krasic (peraltro con Muslera colpevole).

    Se questa era la partita della vita, Reja l'ha preparata malissimo, così come fece a Cesena, nel derby di ritorno, a San Siro contro l'Inter (in cui la Lazio in superiorità numerica non ha saputo sfruttare l'occasione), e come ha fatto lunedì contro la Juve (è vero, c'era un rigore netto su Floccari, ma è altrettanto vero che la ripresa non è stata praticamente giocata). Ognuno si prenda le proprie responsabilità: anche il presidente, incapace di ritoccare la squadra a gennaio ed ora senza un vice Radu - viste le prestazioni di Garrido -, e gli stessi giocatori, che accumulano cartellini e squalifiche senza pensare alle prossime partite. Peccato, perché difficilmente ricapiterà un'annata così favorevole. Peccato, perché i tifosi ci speravano, quegli stessi tifosi accusati qualche tempo fa di non stare vicino alla squadra ma che, a voler tirare le somme, sono stati tra i pochi elementi che nell'ambiente laziale non hanno mai tradito...

    Altre Notizie