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Laziomania: uno, nessuno e Simone Inzaghi

Laziomania: uno, nessuno e Simone Inzaghi

Uno, nessuno e signorsì. Nella lista dei signorsì non può finire Lucas Biglia: lui il suo sì alla Lazio, alla fine, non l’ha mai detto. Non ha mai prolungato il suo contratto, ha accettato la fascia da titolare senza accettare contratto, sposalizio a vita, sì, lo voglio. Un signorsì, e in questo forse verrà rivalutato, nelle scelte non è stato un signorsì Pioli. Chiaro, il tifo avrebbe voluto dichiarazioni più spietate sul mercato, ma con le scelte ha sostanzialmente sconfessato tutto il mercato estivo, tranne brandelli di Milinkovic-Savic: per vedere Patric abbiamo dovuto aspettare che in infermeria fossero in doppia fila, Morrison ancora risulta disperso. Le storie d’amore non finiscono mai: come quella che lega Morrison a doppio filo a tutto, meno che al campo. Le storie d’amore non finiscono mai: per questo il tifo ha offerto a Inzaghi una tregua armata, non è chiaro se in senso letterale. E se a Palermo quel che è successo sarà anche inqualificabile, qualcuno un giorno ci dovrà spiegare come si fa a mettere nomi e cognomi dei tifosi coinvolti, in barba ad ogni banale (mai troppo, evidentemente) deontologia. Uno: Simone Inzaghi, l’unico che si gioca il futuro, quando gli altri già stanno facendo calcoli e progetti. Nessuno: si prenderà mai la briga di spiegarci questa stagione, la conferma dei recalcitranti, i mesi persi, i gol presi. Le storie d’amore non finiscono mai, le stagioni per fortuna sì. 

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