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  • Laziomania:| Va via la parte migliore

    Laziomania:| Va via la parte migliore

    • Marco Anselmi

    Non si parla di Kolarov e Ledesma, né di Tare o Lotito. Qui si parla della parte migliore del calcio, quella più pura, con i suoi limiti e i suoi difetti: sicuramente tanti, ma di meno rispetto a chi il calcio lo fa. Se lo scopo era quello di svuotare gli stadi, ci sono riusciti con una semplice e banale mossa: la tessera dl tifoso. Presentata come la panacea di tutti i mali, il metodo migliore per combattere la violenza negli stadi, si è rivelata solo ed esclusivamente una mossa di marketing, un business che comporta un giro non indifferente di denaro, secondo un calcolo approssimativo circa 200mila euro tra bancomat, carte ricaricabili e carte di credito (considerando 10mila abbonati per ogni squadra di serie A).


    Da qui nasce la 'rivolta' delle tifoserie organizzate, che faranno il gesto più innaturale che possa esistere per chi il calcio lo vive solo ed esclusivamente per passione: 'niente abbonamento'. Sì, perché per abbonarsi è necessario sottoscrivere quella tessera che i tifosi non amano, anzi non accettano. La Curva Nord laziale, come tante altre curve italiane, il 28 agosto non sarà al suo posto, e tutto ciò sarà assolutamente innaturale. Non ci saranno cori né bandiere, non ci saranno i tanti ragazzi che con passione seguivano la loro squadra del cuore. Dunque ci saranno le famiglie, ci saranno i bambini e gli anziani? No, non ci saranno neppure loro, perché andare allo stadio costa tanto e le famiglie - che già andavano allo stadio con il contagocce - di certo non inizieranno ad andare ora in stadi senza colori, e gli anziani idem.

    Quindi si perde tutto, non solo lo zoccolo duro. Gli stadi saranno sempre più cattedrali nel deserto pronte ad accogliere... nessuno. Si perde la parte migliore di questo sport, il tifo e i tifosi. Le telecamere non inquadreranno più le curve e le bandiere che sventolano, ma si soffermeranno sui labiali dei giocatori - alla ricerca di frasi curiose o bestemmie - e sulle facce di quei presidenti che pedissequamente (salvo qualcuno) hanno accettato il 'ricatto' del ministro Maroni. La Curva Nord laziale esce dallo stadio e, non accettando l'ennesima imposizione, sbatte anche la porta.


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