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  • Laziomania: vuoi rinnovare con me? Sì, no, forse. E poi c'è il derby

    Laziomania: vuoi rinnovare con me? Sì, no, forse. E poi c'è il derby

    • Luca Capriotti
    Parliamone ora, più o meno a distanza di sicurezza dal derby (esiste una distanza di sicurezza accettabile?): il rinnovo di de Vrij se non ora quando? La trattativa, che non è semplice, nonostante un cauto ottimismo da registrare, a volte viene semplificata eccessivamente. Sembra una di quelle letterine che arrivavano sui banchi di scuola, vuoi rinnovare con me? Barra sì, no, forse. Ha barrato forse. La Lazio sembra uno di quei ragazzi storici che, rassegnato forse al fatto di aver perso comunque alla lunga la partita dell'amore, rimane comunque ancorato alla fatidica frase: abbiamo passato tanti momenti insieme, ti sono stato vicino in momenti difficili. Ovvero i millemila giorni in cui de Vrij è stato infortunato. Balla tutto ancora: l'accordo economico (il giocatore vorrebbe uno sforzo maggiore), anche la clausola, e ballano ancor di più, ad un indiavolato ritmo rock, le offerte arrivate. Juventus, Liverpool, forse Real Madrid. Affascinanti, ma l'olandese sa che non si faranno, in caso, spaventare dalla clausola, comunque lontana dai 45 milioni voluti da Lotito, forse nemmeno troppo vicina al valore reale del giocatore (più elevato, al netto della forma fisica). Nel frattempo, a proposito di fidanzatine e Stranger Things, Ventura ha una fascinazione per Immobile pari a quella che Mike, uno dei protagonisti della serie, prova per Undici, o Eleven. Crediamo lo guardi allo stesso modo, unica ancora di salvezza per una panchina che l'opinione pubblica ha già bocciato, rifiutato. Ed è un peccato, perché alla lunga l'opinione pubblica potrebbe convincere la squadra, e forse già lo ha fatto. Nel frattempo Ventura guarda Immobile, come se lo vedesse sempre per la prima volta, come se quella prima volta fosse una ripetizione all'eterna domanda di ogni mattina: chi ameremo fino a perderci del tutto? E sì, sono arrivato in fondo all'editoriale senza parlare di derby, e manca poco più di una settimana. Non c'è tempo, non c'è spazio! Non c'è tempo, non c'è spazio, ma a Roma già si sente nell'aria. Come una domanda inespressa. Come una di quelle letterine che arrivavano sui banchi di scuola. Hai ansia con me? Sì, certo, ovvio. Ho barrato ovvio.

    p.s. Che poi forse, anche avere ansia insieme è una qualche forma di amore.  

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