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  • Le delusioni del 2012: Roma e Paris Saint Germain

    Le delusioni del 2012: Roma e Paris Saint Germain

    L'anno che stiamo per lasciarci alle spalle non è stato solo fonte di soddisfazioni per le protagoniste del calcio del nostro Paese e di quelle del panorama mondiale. Non sono mancate le sorprese in negativo da parte di squadre partite per vincere o conquistare obiettivi ambiziosi, rimaste invece con un pugno di mosche in mano.

    ITALIA: Roma

    Partita con l'ambizione di rivoluzione il calcio italiano ispirandosi alla filosofia barcellonista, passando per la rivoluzione culturale di Luis Enrique e il ritorno del "maestro" Zeman, la squadra della Capitale resta a oggi una bella incompiuta. Non è bastato stravolgere la rosa giallorossa per due estati consecutive e affidarsi a due allenatori diversi nell'approccio, anche umano, ma accomunati dal fatto di proporre un calcio d'attacco sempre e comunque. Tolta qualche rara felice intuizione (Pjanic, Lamela, Marquinhos), anche le scelte del ds Sabatini si sono rivelati sin qui poco felici e l'impressione che rimane nella mente di tutti è che nè il tecnico asturiano nè il boemo abbiamo giocatori funzionali alle loro idee. Il solo immortale Totti non può bastare per vedere il bicchiere mezzo pieno. E non si può dimenticare in tutto questo la discutibile gestione del caso De Rossi.

    MONDO: Paris Saint Germain

    Il suo nome è finito giustamente su tutte le testate internazionali, ma non per le vittorie che ha portato a casa in questo 2012, quanto per i giocatori che ha acquistato a suon di milioni e che fin qui hanno fatto però la differenza a metà. Il giocattolo creato dallo sceicco Al Thani con la regia del direttore sportivo Leonardo si è rivelato sino a qui solo un progetto di grande squadra, incapace però di affermare la sua supremazia persino sul panorama nazionale. Sirigu, Maxwell, Van der Wiel, Pastore, Menez, Ibrahimovic, Thiago Silva, Thiago Motta e Verratti, solo per citare i pezzi più pregiati dell'incommensurabile lista della spesa fatta dalla società parigina, battuta l'anno scorso dal quasi sconosciuto Montpellier e incapace anche quest'anno di staccare (come da pronostico) la concorrenza. E la panchina di Ancelotti trema. Con Mourinho dietro l'angolo...

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