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  • Damiao e il Santos: altro flop di Doyen
Damiao e il Santos: altro flop di Doyen

Damiao e il Santos: altro flop di Doyen

  • Pippo Russo
Quando ci sono dei giudici nel mezzo, Doyen Sports Investiments perde quasi sempre. E anche in quei rari casi in cui si trovi a vincere, non è detto che si tratti di una vittoria destinata a durare. Anzi. Un esempio di quest’ultimo tipo si è avuto in questi giorni, a proposito della controversia che oppone al Santos il fondo maltese guidato dal senhor Nelio Lucas.

Una controversia che mette al centro l’acquisto di Leandro Damiao, e che il mese scorso aveva registrato un passaggio forense dal quale Doyen si era vista dare ragione (LEGGI QUI). Motivo: il Santos non era riuscito a evitare che Damiao si liberasse da free agent, e ciò consentiva a Doyen di percepire un lauto risarcimento da 18 milioni di euro. Tre giorni fa, invece, le condizioni che davano a Doyen il diritto a un risarcimento sono state messe in discussione. Con grande beneficio del Santos e del calcio intero, bisognosi entrambi di liberarsi dal giogo della finanza speculativa. Ma per meglio capire i termini della questione è necessario ricostruire la vicenda.

Leandro Damiao, proveniente dall’Internacional Porto Alegre, viene acquistato dal Santos a dicembre 2013 per una cifra che costituisce il record per quanto riguarda i trasferimenti interni al mercato brasiliano: 42 milioni di reais, corrispondenti a 13 milioni di euro. La cifra è interamente finanziata da Doyen, che in cambio ottiene la restituzione entro cinque anni della cifra prestata, con l’applicazione di un tasso d’interesse del 10% annuo. Cioè, entro il 2018 il club peixe dovrà versare circa 60 milioni di reais nelle casse di Doyen (LEGGI QUI). Quale aggettivo usereste per definire un tasso d’interesse del genere?

Come era da prevedere, l’acquisito di Leandro Damiao si dimostra per il Santos una catastrofe sotto ogni punto di vista. Certamente dal punto di vista tecnico, poiché l’attaccante conferma di essere uno dei calciatori più sopravvalutati del nostro tempo. Ma soprattutto dal punto di vista economico-finanziario, col club che ha da subito difficoltà nel pagare le rate del prestito a Doyen, trovandosi costretto a cedere al fondo le quote dei diritti economici di alcuni fra i calciatori più promettenti (LEGGI QUI) per ovviare al problema. Mi sembra già di sentire l’obiezione che in questi casi viene avanzata: il Santos ha liberamente stipulato degli accordi, e se essi prevedevano delle condizioni capestro che il club non poteva sostenere, peggio per lui. Un’obiezione tipica di chi non conosce le situazioni a fondo e si limita a giudicare guardando alla superficie delle cose. E infatti è estremamente superficiale dire che “il Santos ha firmato il contratto”. Perché invece bisogna accertarsi su chi, in rappresentanza del Santos, firmi quell’accordo-capestro con Doyen. Il signore che appone la sigla si chiama Odilio Rodrigues, e in quel dicembre 2013 è il presidente del Santos. Un presidente pro tempore, che in un solo anno di mandato lascia dietro sé una situazione devastata. Vicepresidente in carica del club peixe, Odilio Rodrigues assume il ruolo di presidente a agosto 2013 rimpiazzando il titolare Luis Álvaro de Oliveira Ribeiro, messo fuori causa da gravi problemi di salute. Quattro mesi dopo essersi piazzato sulla poltrona presidenziale, e sapendo che mai al mondo sarebbe diventato presidente attraverso la prova elettorale, Odilio Rodrigues stipula l’oneroso (per il club) accordo con Doyen che porta Leandro Damiao al Santos. Cosa mai l’avrà spinto a firmare contratti così dannosi per il club che presiede? Ciascuno dia a questo quesito la risposta che crede. La sola cosa sicura è che lo scorso 13 aprile il Consiglio Deliberativo del Santos (club che dal primo gennaio 2015 ha come presidente Modesto Roma Junior) espelle Odilio Rodrigues e tutti gli altri nove componenti del suo Consiglio di Gestione. Tutti quanti perdono lo status di soci del club (LEGGI QUI). Motivo: la disastrosa gestione economica condotta durante il loro breve mandato, di cui il club continua a pagare le conseguenze. E fra gli elementi di quella disastrosa gestione viene citato proprio lo sballato affare che ha portato Leandro Damiao al Santos.

Ma torniamo al conflitto fra il club e Doyen. Il Santos è dapprima costretto a cedere Damiao in prestito al Cruzeiro, ma anche lì il giocatore marca una presenza insignificante. E quando ritorna alla base scoppia la grana degli stipendi non pagati, che porta il giocatore a rivolgersi al Tribunale del Lavoro per ottenere lo svincolo. Lo ottiene, e a questo punto arrivano i passaggi che complicano la vicenda. Doyen ricorre in tribunale avvalendosi di una delle clausole del contratto sciaguratamente firmato da Odilio Rodrigues: quella che assicura al fondo 18 milioni di euro (oltre ai circa 60 da percepire tra restituzione del prestito e interessi) nel caso in cui il calciatore si svincoli. Il tribunale dà ragione al fondo. Ma in realtà, come già riferivano le notizie pubblicate in Brasile lo scorso gennaio, non è corretto dire che Leandro Damiao si sia svincolato. Le cose stanno in modo un po’ diverso.

Succede infatti che il Giudice del Lavoro, Ives Grandra Martins Filho, dando ragione a Leandro Damiao nella controversia col Santos per la questione degli stipendi non pagati, lasci la possibilità al club e al giocatore di trovare un accordo amichevole. E questo accordo viene trovato grazie alla formula che porta Leandro Damiao a giocare da gennaio scorso nella Liga spagnola, al Betis Siviglia. Il giocatore va al club biancoverde in prestito per questi sei mesi, rinnovabili per l’intera stagione 2016-17 (LEGGI QUI). Dunque il giocatore non si è affatto svincolato dal Santos. E poiché in questo scorcio di stagione trascorso in Spagna delude un’altra volta, nei giorni scorsi rientra al Santos. Che torna a averlo come proprio tesserato, e adesso dovrà un’altra volta fare i conti col problema di piazzarlo altrove. Ma in questo caso è un problema benedetto. Il ritorno di Damiao al club peixe confuta definitivamente la tesi secondo cui il giocatore si sarebbe liberato da free agent, e a questo punto si dovrà revisionare la sentenza che aveva condannato il Santos a pagare i 18 milioni di euro a Doyen. A sostenere che Damiao torni a essere a tutti gli effetti un giocatore del Santos è lo stesso giudice Ives Grandra Martins Filho (LEGGI QUI). Se tanto ci dà tanto, la Doyen del senhor Nelio Lucas si appresta a prendere un’altra botta sulle gengive. E stavolta farà male il doppio, dato che in questo caso la banda dei maltesi aveva cantato vittoria. Va a finire che l’unico foro a aver dato ragione a Doyen è il Tas di Losanna, al termine del conflitto con lo Sporting Clube de Portugal sul caso Rojo. L’ennesima dimostrazione di quanto quel tribunale arbitrale sia inadeguato alle mutate condizioni economiche e giuridiche del calcio globale. Bisognerà dotarsi di un altro strumento, per risolvere in modo davvero equo e obiettivo le controversie che sempre più numerose si presenteranno nel calcio e nello sport in generale.

@pippoevai

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