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  • Leccemania:| De Canio suona la carica
Leccemania:| De Canio suona la carica

Leccemania:| De Canio suona la carica

'Preoccupati noi? Assolutamente no. Solo rammaricati'. Gigi De Canio getta acqua sul nocciolo della disperazione giallorossa per evitare che il malcontento esploda con effetti devastanti. Le due partite casalinghe - con Roma e Bologna - che avrebbero dovuto allargare il divario dalla zona pericolosa si sono rivelate uno tsunami che ha riportato il Lecce nel pantano e riaperto l'album di due anni fa con le foto dell'evitabile retrocessione.

Per non udire 'de profundis' anticipati e gratuiti, con 9 partite ancora da giocare e 27 punti virtuali a disposizione, il tecnico in settimana ha chiamato tutti a raccolta per spiegare il suo punto di vista: 'Nelle ultime tre partite abbiamo subito solo nei primi 20' di Brescia - la sua difesa -, poi siamo stati sempre rispettati come squadra che gioca bene al calcio'. Sembra essere tornati indietro di 25 anni quando il Lecce di Fascetti, alla sua prima esperienza in A, dava spettacolo di tattica e agonismo sui campi di tutta Italia uscendo alla fine tra gli applausi ma inevitabilmente battuto.  

De Canio ha cavato il sangue dalle rape visto il materiale a sua disposizione, ma aver tentato di vincere negli ultimi minuti di Lecce-Roma (togliendo un difensore) senza accontentarsi del pareggio, ed aver subito poi la sconfitta è stato un atto di presunzione pagato a caro prezzo. Anche perché il vero problema non è far giocare bene la squadra ma conquistare i punti salvezza, magari facendo storcere il muso ai soliti 'esteti' della Tribuna centrale verso i quali si rivolgeva con tono minaccioso Papadopulo uno per il quale il risultato veniva prima di tutto.

'Se in qualche partita ci possono essere stati degli errori determinanti o meno è tutto in linea con le nostre potenzialità - ha poi corretto - e noi non abbiamo mai pensato di tirare i remi in barca o rassegnarci ad un risultato negativo. In questo senso voglio rassicurare i tifosi che ci vogliono bene'. Il tecnico ha suonato la carica dopo un accenno di contestazione e dopo aver avvertito il clima poco salubre di situazioni analoghe: 'Sono qui perché io ci metto la faccia - ha aggiunto - ed ho avvertito intorno alla squadra un certo scetticismo che non merita. Ma ora è il momento dei fatti concreti e seri'.

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