In via Templari si sono stufati. Ed era anche ora. I continui attacchi da parte di certa stampa, le condanne sommarie e addirittura la retrocessione in serie B pronosticata in seguito a presunte ed oggi ancora tutte da dimostrare 'combine', hanno sollecitato la proprietà a mettere dei paletti e a ribadire, ancora una volta che 'nessun dirigente o calciatore dell'Us Lecce è stato deferito dalla Procura della Federcalcio nell'ambito dell'inchiesta sulle scommesse'. Meglio tardi che mai.

Molti pagherebbero per vedere il Lecce alla gogna e in serie B, ma oggi risulta difficile in una situazione del genere pronosticare retrocessioni e condanne. La fantasia più sfrenata andrebbe in tilt, non quella di certa stampa con l'optional dell'obiettività, abituata a tenere il fucile a pompa accanto alla tastiera e ad indicare l'arcipelago Gulag al nemico di turno, che sembra ignorare una situazione oggettiva sotto gli occhi di tutti. O quasi.

L'ennesimo attacco velenoso e gratuito, con tanto di foto dei 'presunti' colpevoli che però - piccolo particolare - non hanno subito nessun deferimento, ha sollecitato il club a rivolgersi ad un legale di chiara fama per stigmatizzare questo atteggiamento, evidenziare ancora una volta lo status quo, e diffidare i responsabili sottolineando che 'ciò crea grave lesione all'immagine della società, la quale intraprenderà a tal fine le opportune azioni per tutelare se stessa da eventuali danni subiti'. Il rischio di una querela fin troppo onerosa basterà a dissuadere i ‘colpevolisti’? Difficile.

Riscontri oggettivi come il mancato deferimento di calciatori e dirigenti giallorossi (presupposto fondamentale e necessario per dare vita ad un giudizio) che non hanno ricevuto dalla procura di Cremona e tantomeno dalla Procura della Figc 'alcuna comunicazione - si legge nella nota della società - che lasci intendere o quantomeno prevedere che sia prossimo un giudizio dinanzi all'autorità giudicante della Figc' sono difficilmente eludibili. Qualcuno prendendo a modello i tabloid inglesi si sforza di farlo ma forse non sa che il fango, prima dei giallorossi, lo getta su se stesso.