Quattro partite che potrebbero valere un campionato. La stagione del Lecce è ad una svolta: tre gare in casa (Palermo, Cesena e Roma) e una fuori (Novara), 270' al 'Via del Mare' e 90' dalla parte opposta dell'Italia. Il treno della salvezza fa tappa per tre volte nel Salento, perdendolo sarebbe molto problematico rimettersi in viaggio. Lo sa bene Cosmi, lo sa bene la società, lo sanno bene i probabili nuovi acquirenti del club e anche i tifosi, che partecipano sempre numerosi agli allenamenti.

Che si tratti di un'impresa titanica è fin troppo evidente, ma la sofferenza è nel dna delle provinciali, e non a caso Cosmi ha ribadito in settimana che la salvezza arriverà solo all'ultima giornata: ci sono 15 punti da conquistare nelle restanti 11 partite per raggiungere quota 40, che potrebbe peraltro non bastare ad evitare la serie B. Il Lecce si è incartato da solo nel girone di andata e ora la spia della benzina lampeggia. Ma, quel che è peggio, negli ultimi due impegni con Genoa e Milan, al di là dei risultati, ha messo in vetrina un calo di tensione preoccupante.

Cosmi ha colto al volo l'impasse e già lavora per ricaricare le batterie mentali dei suoi giocatori dopo avere constatato, suo malgrado, che il finale di campionato non è molto in linea con le precedenti stagioni: 'La situazione di bassa classifica è anomala. Difficilmente a questo punto della stagione la quartultima ha 31 punti - ha commentato l'uomo del fiume - abbiamo fatto un buon cammino ma alcune delle squadre vicino a noi hanno fatto più o meno lo stesso'.

Già, perché accanto all'impresa agonistica bisogna anche sperare nei guai altrui. Lo scorso anno la Sampdoria col suo campionato scellerato tolse le castagne dal fuoco; quest'anno sembra che qualcuno voglia emulare quelle gesta, ma è presto per dirlo. E comunque nella peggiore delle ipotesi bisogna sempre tenersi stretto il terz'ultimo posto, posizione privilegiata in caso di ripescaggio per le note vicende di Calciopoli. Le variabili sono davvero troppe, più facile giocare alla roulette.