Ha entusiasmo, come un bambino col suo nuovo giocattolo tra le mani crede a promesse e ‘programmi’, non vede l’ora di vivere in panchina quella serie A che ha conosciuto in prima persona con le scarpette bullonate ai piedi. Eusebio Di Francesco è il 15° allenatore giallorosso in circa 17 anni di gestione Semeraro. Sprizza felicità da tutti i pori, vuol sfruttare la sua grande occasione e non guarda al passato del club anche recente, ai suoi colleghi costretti ad andare via perché impossibilitati a costruire qualcosa di ‘serio’ - Prandelli, Ventura, Sonetti, Rossi, Papadopulo, De Canio - ai ‘progetti’ che non hanno mai superato la fase della virtualità, agli acquisti mancati – Marilungo, Ilicic e quel Lamela del River Plate suggerito da Pasculli in tempi non sospetti e che oggi vale milioni - ai conti eternamente in rosso ed alle campagne abbonamenti che da qualche anno a questa parte registrano solo ‘flop’ a catena.

Forse avrebbe dovuto farlo. In un giustificato clima generale da 2 novembre Di Francesco è l’unico ad esaltarsi: 'I dirigenti del Lecce mi hanno chiamato proponendomi un contratto e un programma interessante - le sue prima parole - hanno dimostrato di volermi bene e di stimarmi. Questo per me è stato importante'. Un film già visto. Che i tifosi hanno già sentito troppe volte e con un finale scontatissimo perché se le cose andranno bene bisognerà rifare tutto ex novo proprio come accaduto quest’anno. Diversamente si navigherà a  vista.

E mentre l’amministratore delegato Claudio Fenucci si appresta a passare alla Roma, con un assetto societario ed una squadra da ricostruire, il neo tecnico sembra, almeno lui, avere idee chiare e tanto ottimismo: 'L’obiettivo è quello della salvezza, sulla squadra posso dire che punteremo su giovani di qualità e su giocatori esperti e con una gran voglia di fare ancora bene. Lecce è una piazza importante dove si può far calcio a ottimi livelli'. Una ventata di sano ottimismo indubbiamente fa bene dopo le recenti delusioni fuori dal campo e forse potrebbe anche sortire l’effetto di un cambio di marcia auspicato e auspicabile ma il lavoro da fare è davvero tanto. In bocca al lupo mister, ne ha veramente bisogno.