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  • Leiva: 'Sogno il Brasile, via dal Liverpool perché con Klopp...'

    Leiva: 'Sogno il Brasile, via dal Liverpool perché con Klopp...'

    Leiva si racconta. Il centrocampista della Lazio si è scusato con i tifosi a mezzo social per il rigore fallito nella gara contro il Milan: si è conquistato la stima e l'affetto dei tifosi, basterà poco per dimenticare una serata da dimenticare per i colori biancocelesti. Il centrocampista brasiliano si è raccontato su globoesporte.globo.com: “Questa prima stagione con la Lazio è molto positiva. Nella mia prima partita ufficiale, sono stato protagonista della conquista della Supercoppa Italiana. È un buon anno per me, quindi spero di continuare così fino alla fine della stagione. Questa stagione mi ha dimostrato che era il momento giusto per lasciare il Liverpool, soprattutto per il tempo che ho trascorso lì. Sono uscito dalla porta principale. È un club a cui sarò grato per sempre, ma era giunto il momento per una nuova sfida”.

    INZAGHI E IL CALCIO ITALIANO - Si è trovato subito a suo agio con i meccanismi del calcio italiano: “Entro in campo e mi sento a mio agio nel fare ciò che l’allenatore si aspetta da me. Credo che le difficoltà che ho avuto in Inghilterra mi abbiano aiutato ad adattarmi qui. Ovviamente, dopo 10 anni, con una maggiore esperienza. Questo ha finito per rendere l’inserimento più facile. Il merito va anche al modo in cui il club (la Lazio, ndr) mi ha accolto. Così come tutta la squadra. Mi sento come se fossi qui da molti anni”. Racconta il suo addio al Liverpool: “Dal momento in cui ho finito per non essere impiegato come volevo, ho visto che il mio ruolo all’interno del club (il Liverpool, ndr) sarebbe stato più fuori dal campo che dentro, e non ero ancora preparato per questo. Non l’ho vista come una separazione, perché ho ancora contatti con tutti lì a Liverpool. I fan mi hanno onorato. Penso che sia stato un buon momento per entrambi. Dopo una ‘rivoluzione’, la squadra con Klopp è cambiata molto. E avevo bisogno di una nuova sfida, una nuova città, una nuova cultura. E, soprattutto, giocare anche di più, che era qualcosa che volevo davvero". 

    ROMA E FAMIGLIA - Nella capitale Leiva si è ambientato subito: “È bello. Roma è molto simile al Brasile, l’Italia in generale lo è.  Alcune cose, lo confesso, mi erano sconosciute fin dall’inizio, perché ho trascorso un terzo della mia vita in Inghilterra. Cultura, organizzazione… Tutto è diverso. Ma è una città meravigliosa, un clima eccezionale. La famiglia sta bene e questo facilita tutto. Ho finito per sentirmi a casa in pochi mesi. È una città con molta storia, molte cose. Non sono stato in grado di conoscere tutta Roma, perché ogni angolo ha una sua storia"

    SOGNO NAZIONALE - Il sogno rimane la nazionale brasiliana: “Il sogno deve rimanere. Nel giorno che finisce, diventa dura. Ma ritengo che al giorno d’oggi, nel poco tempo che rimane per raggiungere il Mondiale, diventa più difficile. Ma nel calcio tutto può cambiare. Devo stare bene nel club, so che tutti stanno guardando. E se mai avrò una possibilità, sarò disposto a cogliere questa occasione. Il sogno continua sempre fino a quando non smetti di crederci, perché anche questo ti spinge a volere qualcosa di più”.

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