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  • Leo Corsi: Fiorentina esemplare, così si gioca in Europa

    Leo Corsi: Fiorentina esemplare, così si gioca in Europa

    • Leonardo Corsi, agente FIFA
    Il campionato italiano, tattico e frammentato, è scarsamente "allenante", i giocatori che vi militano non hanno l'abitudine a giocare sui ritmi internazionali. L'abitudine a certe partite internazionali genera personalità e la personalità fa la differenza.
    Il Tottenham non è una squadra imbattibile ma è pur sempre la sesta/settima forza di un campionato dove si viaggia su ritmi elevatissimi in un campionato "allenante".
    Da tempo ormai il calcio italiano sembra  sprovvisto dei necessari anticorpi per fronteggiare l'intensità di gioco di certe grandi squadre: inglesi, spagnole, tedesche ed anche francesi.
    Il nostro calcio è rimasto indietro ma forse la prestazione della Fiorentina a White Hart Lane rappresenta un timido segnale che va in direzione opposta (: eppur si muove").
    Dopo  la grande partenza degli "Spurs" con i gigliati schiacciati alle corde, la Fiorentina ha risposto con l'arma del palleggio, difendendosi col possesso palla e gradualmente ha preso il controllo della gara.
    A ben vedere non si può parlare di una risposta in salsa tipicamente italiana. Questo possesso palla in salsa iberica si integra con una buona fase di copertura e rapide ripartenze sulle ali che ricordano un passato mai troppo rimpianto. Questa integrazione tra distinte culture calcistiche da spessore al club italiano e sembra la risposta più efficace all'intensità del calcio inglese.
    Si tratta di un laboratorio a cielo aperto dove si persegue l'integrazione di culture, tradizioni, esperienze calcistiche diverse mantenendo le nostre peculiarità.  Sebbene sia ancora una fase sperimentale questa fusione ha già generato una precisa identità (una squadra che non teme l'avversario, si difende col palleggio e prova a colpire con le accellerazioni sulle fasce.) sfidando l'intensità dell'avversario su un piano diverso. Vedremo se da questo laboratorio nasceranno i primi anticorpi.
    Le ultime vittorie in Europa sono ormai materiale da museo, non abbiano molto da perdere.
     
    Così Pizarro con grande personalità si è preso i suoi consueti rischi e non ha più smesso di distribuire palloni, delineando geometrie in lungo e in largo con una manovra avvolgente.
    Il portiere viola ha dato sicurezza al reparto arretrato.
    Salah con le accellerazioni frequenti e repentine ha spostato in avanti il baricentro della Fiorentina e gradualmente la pressione del Totthenam si è affievolita.
    E infine Joaquin.
    Quando la tecnica incontra la velocità di gambe il risultato è sempre un giocatore di livello. Joaquin rientra in questa categoria.
    Amanti del bel calcio, giù il cappello al cospetto di Joaquin!

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