Calciomercato.com

  • Lerda:| 'Ecco il mio Toro'

    Lerda:| 'Ecco il mio Toro'

    "Realizzo un altro sogno, voglio una squadra che sappia essere ottimista".
    Bentornato Lerda: "Fame e bel gioco, ecco il mio Toro".
    Location inconsueta, l’Air Palace Hotel di Leinì, per la presentazione di Franco Lerda: il successore di Colantuono, sesto allenatore dell’era Cairo, ha firmato un biennale da 350 mila euro a stagione. Con le facce sorridenti e distese di chi va a un battesimo, il tecnico cuneese, il presidente - che ha confermato di volersi tenere il club - e il ds Gianluca Petrachi (biennale anche per lui e per il team manager Giacomo Ferri) hanno tracciato le linee guida del Toro di domani. L’obiettivo non può che essere la A, da raggiungere attraverso una campagna acquisti mirata, dove il primo colpo potrebbe essere Rolando Bianchi («Non dobbiamo per forza venderlo - ha detto Cairo - se è motivato resta»). «Chiedo scusa al Sassuolo - le prime parole di Lerda, tornato 23 anni dopo l’esperienza da calciatore - ma al Toro non potevo dire di no».

    Lerda, è la realizzazione di un sogno?
    «Proprio così. Da piccolo fantasticavo di giocare nel Toro e l’ho fatto, da grande volevo diventarne l’allenatore e ora sono qui. Provo una gioia enorme».

    Lei è riuscito a dare un gioco piacevole e una mentalità offensiva alle squadre che ha allenato. Ce la farà anche con i granata?
    «Punto sempre a giocare bene. Il Toro dovrà essere umile, aggressivo, sempre pronto a fare la partita con atteggiamento propositivo. Le pressioni in una grande piazza come questa sono enormi, ma oggi respiro un clima positivo. A Crotone anche nei momenti difficili c’era allegria, il pessimismo è poco costruttivo».

    Il modulo sarà il 4-2-3-1?
    «Credo di sì, perché permette di sviluppare un buon gioco con i terzini che appoggiano l’azione degli esterni, liberando la fantasia del trequartista. Ma non sarà l’unico schema. Tutto dipenderà da chi avrò a disposizione».

    Che caratteristiche dovranno avere i giocatori del suo Toro?
    «Vogliamo gente affamata e di qualità, la categoria di provenienza è secondaria. Con me si è affermata gente come Do Prado e Gabionetta. Mi interessa anche capire se dei tanti giocatori andati via in prestito a gennaio alcuni si possano riproporre nel nuovo progetto. Chi arriverà o chi resterà lo farà perché dimostra di avere personalità e di saper interagire con l’ambiente. Per scoprire queste cose il campo non basta, serve anche il dialogo».

    Come sarà la prossima B?
    «Dura, equilibrata, mai scontata. La B è strana: quest’anno è retrocessa la Triestina che aveva un bilancio quattro volte superiore al Crotone. Il Toro è tra le quattro-cinque favorite che lotteranno per la A, ma crederci già promossi sarebbe un errore».

    Nel suo staff tecnico compaiono il vice allenatore Flavio Destro e il preparatore dei portieri Raffaele Di Fusco. Tutti ex del Toro.
    «Una pura coincidenza. Destro era il mio secondo a Crotone, Di Fusco era con me alla Pro Patria. Sono qui perché sanno lavorare bene, così come il preparatore atletico Domenico Borrelli e il collaboratore tecnico Giacomo Chini».

    Che allenatore è Lerda?
    «Uno che vuole sempre migliorarsi e finora ha avuto la fortuna di trovare sempre gruppi pronti a seguirlo. Credo nel lavoro in campo e fuori, oltre che in un rapporto schietto e onesto con lo spogliatoio, con cui penso di avere una certa “empatia” (ride)... Questa l’ho imparata da Mourinho».

    Altre Notizie