Calciomercato.com

  • Lettera di un tifoso Juve: caro Andrea Agnelli, ci ripensi e tenga Del Piero

    Lettera di un tifoso Juve: caro Andrea Agnelli, ci ripensi e tenga Del Piero

     
     
    redazione calciomercato.com [redazione@calciomercato.com]
     
    Azioni
     
    A:
    M
    Jacobelli Xavier‎; xavier.jacobelli@calciomercato.com
     
    mercoledì 16 maggio 2012 13.13

    Caro Direttore Xavier Jacobelli,
    spero abbia il tempo di leggere questa mail

    Spero che serva a qualcosa....davvero, a Lei mando una lettera diretta al presidente della Juventus.
    Grazie in anticipo.
    -----------------------------------------------------------------

    Caro presidente Andrea Agnelli,

    questa lettera la scrivo a te.Sono da sempre un tifoso della Juventus, vivo nella provincia napoletana ed ho cominciato a tifare per i colori di questa maglia da quando avevo circa 6-7 anni.


    Da quando cioè il Napoli stravinceva in lungo ed in largo, dai 5-3 dai 3-1 dai

    5 -1. Da piccolo in realtà la mia squadra mi ha fatto spesso piangere per la tristezza “Di una nottata che non passava mai”; ma io ero sempre li, a difendere questi colori felice per una vittoria con la Cremonese come se avessimo vinto lo scudetto, felice di andare a scuola il giorno dopo una sconfitta o un pareggio con il Napoli (non che andasse alla grande all’epoca), sapendo che quei buontemponi dei miei piccoli amici mi avrebbero beffeggiato e qualcosa di più.

     Ma non m'importava: ero sempre più legato a questa maglia, senza se e senza ma, non avendo origini da ricercare nella mia fede nei miei genitori, parenti o amici, tuttaltro. Ma c’era qualcosa di indissolubile che mi teneva sempre legato alla Juventus e negli anni ho capito che quel collante tra me e la maglia era una cosa semplice, ma che solo la Juve aveva: uno stile, un codice etico, padre della forza e figlio di tutte le vittorie.

    Col tempo, poi sono arrivate le vittorie stupende, intense vissute da lontano, ma assai vicino.


    Poi la Juve in serie B, umiliata, svergognata da tutto e tutti. Rimasi per qualche giorno imbambolato, vedendo “Campioni “ che andavano via. Vedendo giocatori che restando diventavano qualcosa di più .Leggenda.

    Nel calcio non è facile diventarlo, non basta segnare mille gol se sei un attaccante o parare di tutto se sei un portiere: bisogna entrare nel cuore della gente, dei tifosi che, le assicuro presidente e tutto quello che lei ha.

    Quella sera di settembre di una partita di Coppa italia persa con il Napoli, Alessandro entrò nello spogliatoio di giovani frastornati e disse loro che cosa bisognava fare di li a poco. Da Rimini per esempio.

    Leader non è chi si professa tale, ma chi viene riconosciuto tale dagli altri…..
    così è stato per quei giocatori, così è stato per me, così è stato per i milioni di tifosi della juve. Da allora, questa squadra mi è entrata dentro molto più di prima, molto più delle vittorie immense. Ora la serie B valeva più della finale di Champions League a Roma.

    Davvero presidente: dovevamo difendere l’unica cosa che contava e che ci stava trascinando lungo questa lunga risalita: il nostro codice etico.

    Presidente, oggi finalmente il naturale corso delle cose è stato ristabilito. Siamo di nuovo dove ci spetta, in testa, grazie a tutti noi e grazie a lei che a tutti gli effetti rischia di diventare il presidente dell’orgoglio, del senso di rivalsa, delle tre stelle. Cambiare idea non è da tutti: lei si, ci può riuscire, al di là dei futuri programmi, al di là dei piani economici e societari.

    Noi vi abbiamo seguito sempre, dal paradiso della Champions ai campi di terra battuta della B, perchè qui da noi c’e’ un codice etico. Perchè uno juventino vero, specie se leader e leggenda resta e deve restare qui, a casa sua a fare la differenza in campo, nello spogliatoio e nei nostri cuori.

     Solo così capirò che fin da piccolo avevo inteso dalla Juve come ci si comporta nella vita.

    Sicuro che lei ci penserà.

     

    gg.dinardo@libero.it, Napoli


    Altre Notizie