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  • Lista nera dei club:| Via alla 'guerra' di Platini

    Lista nera dei club:| Via alla 'guerra' di Platini

    Michel Platini, da quattro anni presidente dell'Uefa, si è stancato di consegnare la Champions League a club superindebitati: e per questo ha varato il FFP (financial fair play), che costringerà i club europei ad un percorso virtuoso sin da quest'anno, col rischio di sanzioni, fra un paio d'anni, che potrebbero arrivare sino all'esclusione delle Coppe.

    L'11 gennaio a Nyon, sede dell'Uefa, Platini e il segretario generale Gianni Infantino sveleranno lo stato di salute dei club europei. La lista nera, che, stando ad alcune "soffiate"  non sarebbe per  nulla migliorata negli ultimi tempi. L'ultima volta (2008), il bilancio era disastroso: i dieci club più indebitati vantavano un disavanzo di 5 miliardi di euro. Guidava la classifica il Chelsea di Abramovich, con 791 milioni. Secondo il Manchester United, 722. Ben "messe",  si fa per dire, le due milanesi: 395 milioni per l'Inter, 392 per il Milan. Una situazione che Platini definisce ''immorale''. Secondo una recente simulazione sarebbero sette al momento i club italiani ''immorali''. Crisi nera anche in Spagna: grossi disavanzi per Real Madrid e Barcellona. Il Barcellona nel 2008 era a quota 438: ora è peggiorato, 450, tanto che per la prima volta ha accettato di "macchiare" le maglie con una sponsorizzazione record (140 milioni per 4 anni). Perché ultimamente a Barcellona sono dovute intervenire le banche per poter pagare gli stipendi di Messi e c. Anche il Real è in affanno, ma è sostenuto dai soci e dalle banche. In futuro, quando il FFP sarà a regime, bisognerà spendere solo quello che si guadagna: il deficit si potrà ripianare solo con un aumento di capitale sociale o con una donazione, non con un prestito. Dal calcolo del deficit non sono considerate voci negative le spese per lo stadio, il settore giovanile e i progetti sociali. Anche i club italiani, quindi, dovranno da quest'anno porre la massima attenzione ai bilanci: il FFP non è di facile applicazione (anche perché ogni Nazione ha le sue regole) ma nel giro di un paio di stagioni potrebbe creare dei problemi. Bisognerà tagliare ingaggi e acquisti. Lavorare sui giovani. Meglio quindi adeguarsi subito: il nostro calcio va incontro ad un periodo estremamente delicato, dal prossimo campionato (2011-2012) i posti in Champions saranno ridotti a tre. Diminuiranno gli investimenti? Qualche "grande" tirerà la cinghia?  E' un panorama nuovo che si affaccia, tutto da scoprire. Ma, certo, l'Italia si allontana, o rischia di allontanarsi, sempre più dall'Europa che conta. 

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