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  • Livornomania: e adesso il riscatto!

    Livornomania: e adesso il riscatto!

    Possono due sconfitte cambiare il corso degli eventi? No, decisamente no. Il Livorno nelle ultime giornate di campionato ha dovuto mettere in archivio due ko in altrettante trasferte, passi falsi - a Verona e a Napoli - che sono arrivati in maniera del tutto differente tra di loro, con il primo scaturito da un evidente abbaglio arbitrale, ed il secondo da alcuni errori commessi dalla difesa amaranto nell'intento di cercare di contenere gli avanti azzurri. Cosa emerge? Sei gol incassati nel giro di 180 minuti, appena uno realizzato e zero punti racimolati in classifica. Il bottino ante-sosta si rivela quindi piuttosto magro, anche se l'analisi dei due incidenti di percorso non può essere racchiusa nello stesso scaffale.

    Al «Bentegodi» il Livorno ha sfoderato una delle sue migliori prestazioni della stagione, quantomeno nel primo tempo, e non avrebbe mai e poi mai meritato di uscire da Verona con un ko, forse nemmeno con un pareggio. A Napoli purtroppo sono venuti fuori tutti i limiti di una squadra che si trova a confrontarsi per il primo anno con la massima serie. Limiti, è vero, ma dettati da una certa consapevolezza. Perché? Per il fatto che a differenza del match d'esordio contro la Roma, dove Paulinho e soci fecero da spettatori, davanti al collettivo di Benitez il gruppo amaranto si è 'giocato' la partita, senza timori, senza freni. Poi pazienza se sulle ripartenze sono nati i gol del Napoli e alla fine il risultato ha evidenziato un divario anche troppo netto rispetto alle reali potenzialità delle due compagini.

    L'anima del Livorno, nata lo scorso anno in serie B e coltivata oggi in serie A, è questa. Quella di non cedere mai, di provare a vincere tutte le partite magari mettendo in difficoltà anche avversari di un lignaggio superiore. Perché è vero che i nomi contano, ma poi in campo ci vanno gli uomini. E il coraggio, talvolta, può anche portare a stupire.
     


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