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  • Ljajic, la cura Mihajlovic funziona: ora può diventare un vero campione

    Ljajic, la cura Mihajlovic funziona: ora può diventare un vero campione

    • Andrea Piva
    Da promessa a eterna promessa il passo è breve: il mondo del calcio è pieno di esempi di calciatori che non sono mai riusciti a fare il salto di qualità che ci si aspettava, a diventare veri e propri campioni. Senza considerare poi gli infortuni, variabili impreviste che hanno bloccato la definitiva esplosione di vari calciatori (da Gigi Lentini a Pepito Rossi gli esempi non mancano). Dopo l'esperienza al di sotto delle aspettative all'Inter, l'etichetta di eterna promessa ha rischiato di vedersela appiccicare addosso anche Adem Ljajic. Fortunatamente per il fantasista serbo la sua strada è tornata a incrociarsi con quella di Sinisa Mihajlovic e ora, con la maglia del Torino, sembra essere riuscito a imbeccare il percorso giusto per fare quel salto di qualità che da tempo si attendeva.

    LA CURA MIHAJLOVIC - In Italia Ljajic è arrivato nel gennaio 2010, quando aveva appena 18 anni, grazie alla Fiorentina che lo acquistò dal Partizan Belgrado. Nonostante la giovane età riuscì a ritagliarsi uno spazio nella squadra viola fino a diventarne un elemento importante nella stagione successiva, grazie all'arrivo in panchina proprio di Sinisa Mihajlovic. Come si è evoluta la storia calcistica di Ljajic è poi cosa nota a tutti: l'alterco con Delio Rossi e l'aggressione fisica subita dall'allenatore, la messa fuori rosa e il reintegro in squadra con Vincenzo Montella, la cessione alla Roma dove ha vissuto due stagioni altalenanti, poi il prestito all'Inter e infine l'approdo al Torino, su richiesta proprio di Mihajlovic. Anche in granata lo scorso anno non ha avuto un rendimento costante, Mihajlovic lo ha anche più volte punzecchiato pubblicamente, coccolando invece quando ce n'era bisogno. La vera svolta è poi arrivata nel finale di stagione quando, per far esprimere meglio il suo numero 10, l'allenatore ha cambiato modulo passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1, da attaccante esterno Ljajic è passato a giocare come trequartista.

    LEADER IN CAMPO E FUORI - Nella nuova posizione il serbo si sta esprimendo ad alti livelli, le prestazioni fornite nelle prime due giornate di campionato ne sono un esempio. Non solo, sia contro il Bologna che contro il Sassuolo è anche riuscito ad andare in gol e, per ora, nella classifica marcatori precede anche Belotti. Ma anche fuori dal campo Ljajic sta diventando un vero e proprio leader, lo scorso anno si assunse le responsabilità (anche quelle non sue) della mancata qualificazione all'Europa Leauge della squadra granata con un inaspettato mea culpa in conferenza stampa, quest'anno ha voluto festeggiare l'importante gol dell'1-1 al Dall'Ara andando ad abbracciare tutti i compagni di squadra, anche quelli presenti in panchina perché, parole sue, “non siamo un gruppo di undici giocatori ma di ventitrè. Allora è stato giusto andare ad esultare con tutti, perché sono tutti importanti”. La cura Mihajlovic sta funzionando e, dopo aver anche riconquistato la maglia della propria nazionale, Ljajic a 25 anni ha ora la possibilità di togliersi di dosso l'etichetta di eterna promessa e di diventare finalmente un grande del calcio italiano, aiutando anche il Torino a tornare grande.

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