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  • Lotito show: 'Ho una lista di acquisti, prendo una punta e non vendo la Lazio'

    Lotito show: 'Ho una lista di acquisti, prendo una punta e non vendo la Lazio'

    In casa Lazio gli umori sono decisamente negativi: il pubblico, in protesta con la dirigenza capitolina, ha disertato l'Olimpico nella partita contro l'Atalanta in cui i biancocelesti sono incappati in una brutta sconfitta che ha reso ancora più complicata la situazione di classifica degli uomin di Reja, con una qualificazione alla prossima Europa League sempre più difficile da raggiungere. Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha parlato a Rai Sport nella trasmissione Il processo del Lunedì, affrontando la delicata questione che lo vede protagonista diretto.

    C'E' UN PROGETTO - Lotito ha dato inizio al suo lungo show tornando indietro nel tempo, quando arrivò alla presidenza della Lazio, proseguendo poi su quelli che sono i prossimi progetti: "Sono abituato a guardare sempre al futuro, soprattutto per una tifoseria sana. Al di là degli atteggiamenti di alcuni, che sempre mi hanno osteggiato, voglio ricordare che la Lazio, a livello di settore giovanile, ha il ranking Uefa più alto e il prossimo anni porteremo in prima squadra 4 giovani. Quando siamo usciti con il primo numero della rivista ufficiale, c'era il mio volto in copertina, accompagnato dalla dichiarazione 'Io sono colpevole': di essere troppo attaccato a questa società, di aver curato la solidità della squadra, magari non regalando sogni. Ma questo non significa mancanza di un progetto. Abbiamo sempre permesso alla squadra di trovarsi nei primi 5-6 posti, senza tralasciare la gestione economica". 

    LO STADIO DI PROPRIETA' - "Voglio che quella struttura rappresenti la casa dei tifosi. Ho preso l’impegno già 9 anni fa quando nessuno parlava di stadi. La data non dipende da me ma dalle amministrazioni. Vorrei ricordare ai tifosi che solo l’intervento di esterni può risolvere o stravolgere la società che avrà sempre quei ricavi. I tifosi, non entrando allo stadio, fanno un danno alla Lazio, non a Lotito". 

    SULLA CESSIONE DI HERNANES - "Con la Coppa Italia innalzata mi tiravano le monetine. Sono sempre stato considerato un elemento estraneo dove regna un'altra mentalità. Accetto le critiche, ma quelle non prevenute. Se a fine campionato lo giudicheremo deludente, le critiche le capirò, ma bisogna aspettare a giudicare e criticare. Una squadra fallita, poi risanata, che ha dato inizio al rinnovamento calcistico, con una catena di negozi ufficiale, una radio e un canale televisivo ufficiale... Evidentemente il fatto che occupiamo alcuni spazi non è gradito a certe persone... E' stato detto, da chi si cimenta senza conoscere o senza avere la capacità di capire un bilancio, che ho venduto Hernanes, che l'ho costretto ad andare via. Che addirittura l'ho chiamato la mattina stessa per pregarlo di assumersi tutte le colpe. Io Hernanes non l'ho mai chiamato, in tutto il tempo della sua permanenza a Roma. Poi lui ha spiegato, infatti, che non era costretto da nessuno, voleva semplicemente un'esperienza nuova. Sono per il dialogo, le persone perbene le rispetto, la critica costruttiva l'accetto".

    SUL MERCATO - "Ho una lista di acquisti, ma adesso non si può parlare di mercato. Acquisteremo in più reparti, un attaccante già conosciuto ai media: parliamo di persone di alto livello. Abbiamo un progetto, non è solo questione di comprare. Due anni fa criticavano perché la squadra era vecchia, oggi perché è giovane. La riduzione drastica dei ricavi da stadio investe tutto il calcio. Per tre motivi: economici, congiunturali del paese, disaffezione dei tifosi, che preferiscono restare in poltrona, stadi di scarso appeal. Troppo comodo identificare un caprio espiatorio. I prezzi che abbiamo praticato sono quelli di 9 anni fa. Gli abbonati sono 11.000 se escludiamo la promozione".

    JUVENTUS CAMPIONE - Poi Lotito prosegue con un pronostico sull'esito finale del campionato: “La Juve vince lo scudetto, secondo posto il Napoli. Terzo posto non lo so. Le partite vanno giocate, la gente dà per scontati certi risultati. Se il Napoli continua così potrà arrivare al secondo posto. 

    BILANCIO E FAIR-PLAY FINANZIARIO - "Guardo i nostri obblighi, la Lazio rispetta il fair-play finanziario. Se verranno fatte le esclusioni dalle Coppe o multe salate la Lazio non ci rientrerà. A livello Nazionale servirà del tempo per potersi adeguare. Se devo vendere uno sponsor sulla maglia a una cifra irrisoria è preferibile usarla per fini benefici. Ci sono squadre di Serie A che prendono 12-13 milioni, alcuni prendevano 7 milioni all’epoca”.

    SOCIETA' AI TIFOSI? NO GRAZIE - "Cedere la società alla tifoseria non farebbe altro che distruggerla. Sono un combattente, non un reduce. Ho il concetto della guerra del 15-18: ‘Il piave mormorò non passa lo straniero’. Voi pensate che io lavori contro la Lazio? Alcuni tifosi lo fanno. I risultati non dipendono solo dalla nostra capacità, se dipendesse dai miei sforzi. La Roma ci è stata sotto per tanti anni, e soprattutto non ha mai respirato aria europea, solo quella di Roma".

     

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