"¿Qué he hecho yo para merecer toda esta mierda?". Sulla stampa spagnola è la frase del giorno, ma anche in Italia, e in particolare a Roma, l'uscita di Luis Enrique dopo il derby perso dalla sua Roma contro la Lazio fa discutere. E riporta il tecnico giallorosso sulla terra.

"La regola del rigore più espulsione è troppo 'castigo', ma non è per me il momento di parlare di questo. Ma non so cosa ho fatto per meritare questa merda...". Una frase infelice quella del tecnico di Gijon, al di là del fatto che, nel merito, abbia o meno ragione.

E' la forma che non va. E soprattutto non va che a trasgredire la regola del buon comportamento (anche davanti alle telecamere, anche dopo una sconfitta, anche dopo presunti errori arbitrali), sia chi ha fatto della forma un credo e una regola, fino a tenere fuori uno dei punti di forza della squadra, Daniele De Rossi, in seguito a un leggero ritardo alla riunione tecnica pre-partita.

Forse Luis Enrique resterà alla Roma a lungo, e forse arriverà anche a grandi successi. Ma da ieri, da quella frase pronunciata anche davanti a un pubblico di bambini (era pomeriggio), c'è la sensazione che la presunta differenza di Luis Enrique e del 'progetto Roma' sia decisamente venuta meno. Da ieri Luis Enrique è un tecnico come tutti gli altri, con i pregi e i difetti di tutti gli altri allenatori. E con lui anche il 'progetto Roma' è un progetto come tutti gli altri... Luis Enrique lo ha fatto scivolare su una parola di troppo.