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  • Lukaku 'il genio del gol': con lui e Ibra Mourinho può ripetere il Triplete

    Lukaku 'il genio del gol': con lui e Ibra Mourinho può ripetere il Triplete

    • Federico Albrizio
    "La miglior difesa è l'attacco" si dice e se nel mondo del pallone si vuole prestare fede a questo motto non si può prescindere da un bomber di razza. Lo ha capito José Mourinho, che in estate ha fatto carte false per avere il suo nove: 85 milioni di euro spesi per strappare Romelu Lukaku all'Everton, ex 'castigata' proprio nell'ultimo turno di Premier League con esultanza polemica per i tanti 'boo' e fischi piovuti dai suoi vecchi tifosi. Il manager del Manchester United aveva profetizzato a inizio stagione che a quella cifra l'acquisto del gigante belga sarebbe stato un affare, a poco più di un mese di distanza i numeri cominciano a dargli ragione.

    'IL GENIO DEL GOL' - I tifosi dei Red Devils sono già pazzi di Lukaku e nel coro dedicatogli lo hanno consacrato: "He's our belgian scoring genius", "E' il nostro genio del gol belga". Difficile contraddire, a parlare per il prodotto del vivaio Anderlecht ci sono gli impressionanti numeri di questa prima parte di stagione: media perfetta di un gol a partita, con 5 centri in Premier, 1 in Champions League contro il Basilea e 1 nella sconfitta in Supercoppa Europea contro il Real Madrid. Di potenza o da rapace d'area, di testa o di piede, non fa differenza: in un modo o nell'altro trova sempre la via del gol, bello o 'sporco' che sia. Bene con il club, in nazionale addirittura migliora: 10 gol in 8 presenze col Belgio fanno di lui il terzo miglior marcatore delle qualificazioni mondiali alle spalle dei soli Lewandowski (11) e Cristiano Ronaldo (14), ma a differenza dei due che lo precedono le sue reti hanno già regalato ai Diavoli Rossi il biglietto per Russia 2018.

    IL PERMESSO DI IBRA - Per il Manchester United un vero 9, che però avrebbe potuto giocare con un altro numero sulle spalle. Lo stesso Lukaku ha svelato infatti un curioso retroscena legato alla maglia gentilmente concessagli dal precedente proprietario, Zlatan Ibrahimovic: "L'ho chiamato per la maglietta, ma non volevo dirgli che desideravo la 9. Alla fine l'ho chiamato e gli ho chiesto se potevo averla, lui mi ha detto che potevo prenderla perché lui avrebbe preso la numero 10". Incassati quindi anche il permesso e la benedizione di Ibra in persona, che ora lo applaude da casa ma presto potrebbe alternarsi con lui o giocare in tandem.

    MOU SOGNA UN NUOVO TRIPLETE - E proprio il dualismo dei due giganti in attacco è una delle chiavi sulle quali Mourinho punta per centrare l'impresa: non solo la conquista della Premier, che all'Old Trafford manca dal 2012/13, ma la vittoria in una delle due coppe (EFL o FA Cup) e perché no, il colpo grosso in Champions League. Insomma, un altro Triplete dopo quello realizzato alla guida dell'Inter per consacrarsi definitivamente a Manchester e raccogliere quell'eredità lasciata da Sir Alex Ferguson e che nessuno dei suoi successori finora era riuscito a fare. Il ritorno in campo di Ibrahimovic offre a Mou un'ampia gamma di scelte in attacco, dalla possibilità di utilizzare lo svedese per dare fiato a Lukaku in Premier fino all'ipotesi di giocare con entrambi per alzare la pressione, con Ibra libero di svariare e il begla più presente in area di rigore. Due punte letali, che completano una squadra che con Matic a centrocampo e Lindelof in difesa ha tappato quasi tutte le falle mostrate la scorsa stagione: manca ancora un mediano, obiettivo di gennaio, per dare a Mourinho la rosa che desidera. Poi sarà lecito sognare: e con Ibrahimovic e questo Lukaku anche il Triplete non è follia.

    @Albri_Fede90

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