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  • Maifredi:| 'Il mio derby con Ghirardi'

    Maifredi:| 'Il mio derby con Ghirardi'

    Gigi Maifredi, 63 anni, da dicembre è il direttore tecnico del Brescia, che ha ritrovato la serie A dopo 5 stagioni. Delle rondinelle era stato allenatore 15 anni fa (esonerato con 6 sconfitte in 6 gare), ma al presidente Gino Corioni aveva regalato grandi soddisfazioni all’Ospitaletto e soprattutto al Bologna, portato dalla B all’Europa.
    Maifredi e Ghirardi
    «Da bresciano - racconta -, conosco molto bene Tommaso Ghirardi, ci stimiamo. L’ho scoperto sui campi sportivi, quando si affacciava con il Carpenedolo». Per il Parma che stagione sarà? «Il presidente ha dimostrato l’anno scorso di essere un buon gestore, sa programmare. Dopo la retrocessione in B è risalito subito, costruendo una buona squadra, salvata tranquillamente. L’ha rinforzata, dunque se uno più uno fa due...». Vuol dire che arriverà in Europa League? «In Italia abbiamo una squadra molto più forte, l’Inter, altre 5-6 che si equivalgono e fra queste potrebbe inserirsi proprio il Parma. Le annate sono particolari, come sempre dipenderà molto dall’entusiasmo. La scorsa estate la Sampdoria era forte, nessuno prevedeva arrivasse in Champions League». Giovinco è un fantasista che le sarebbe piaciuto? «E' apprezzato da tutti. Fa saltare il centrocampo, crea superiorità numerica».

    Il Brescia
    Senza Baggio, il Brescia in serie A si è salvato per l’ultima volta ben 43 anni fa. Iachini ce la farà? «Abbiamo preso giovani, il presidente Corioni è una garanzia, fondamentale era la promozione: ha velleità, non ama l’anonimato, non si è tirato indietro al momento di portare giocatori interessanti». Diamanti è già pronto per giocare? «Sono un dirigente, la decisione non spetta a me. Siamo convinti che tutti i nuovi siano nella possibilità di essere impiegati, la valutazione spetta all’allenatore». Eder è stato capocannoniere in B, con l’Empoli, si affermerà anche qui? «La serie A è strana, alcuni debuttanti hanno maggiore facilità nel salto, serve concentrazione altrimenti si rischiano figurette. Uno che sa far gol peraltro non ha categorie». Gli ex Budel e Cordova come andranno? «Sono ottimi giocatori, ci hanno dato una grossa mano a risalire, sfortunatamente sono collocati nella stessa zona del campo, in competizione, l’uno a scapito dell’altro. Siamo contenti che siano rimasti».
     
     


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