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  • Maksimovic-Napoli, ride solo Cairo: ha 25 milioni di motivi per farlo
Maksimovic-Napoli, ride solo Cairo: ha 25 milioni di motivi per farlo

Maksimovic-Napoli, ride solo Cairo: ha 25 milioni di motivi per farlo

  • Andrea Piva
“Da tempo volevo lasciare il Torino, non lo sentivo più il mio ambiente. Volevo cambiare aria e giocare ad un livello più alto”. Con queste parole Nikola Maksimovic aveva spiegato negli scorsi mesi il suo addio alla società granata, più che un passo avanti nella propria carriera l'avventura al Napoli si sta però rivelando per il difensore un autentico flop. Chiuso inizialmente dalla coppia Albiol-Koulibaly, il centrale serbo è stato ora superato nelle gerarchie anche da Chiricheș e nelle ultime sette partite di campionato è sempre stato costretto alla panchina (senza considerare anche le gare di ritorno con Dinamo Kiev e Benfica in Champions League). Domenica, nonostante l'infortunio di Koulibaly, anche contro la sua ex squadra la presenza in campo di Maksimovic è tutt'altro che certa.

AFFARE SOLO PER IL TORO - Al momento l'unico a poter essere soddisfatto del passaggio di Maksimovic al Napoli è il presidente granata Urbano Cairo: la cessione del serbo ha già portato nelle casse del Torino 5 milioni di euro e a fine stagione ne porterà altri 20. Una cifra che potrà essere reinvestita per acquistare elementi di qualità da mettere a disposizione di Mihajlovic. Non può essere soddisfatto il difensore stesso, che di fatto ha rinunciato ad un ruolo da protagonista nel Torino per scaldare la panchina a Napoli, non può esserlo neanche Aurelio De Laurentiis considerati i 25 milioni complessivi che a fine campionato spenderà per un giocatore che finora è ben lontano dall'essere un titolare del suo Napoli. Non solo, panchina dopo panchina, il valore di mercato di Maksimovic si sta abbassando sempre di più e, anche in caso di cessione del serbo, il rischio per il presidente partenopeo è quello di fare una consistente minusvalenza. Maksimovic ha davanti a sé ancora ventidue partite per cambiare il corso della propria avventura al Napoli e evitare, stando seduto a bordo campo a guardare giocare i propri compagni di squadra, di ripensare con un sempre maggiore rammarico a quella fuga estiva in Serbia fatta per convincere Cairo a venderlo.

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