E all'improvviso il mercato di gennaio torna fondamentale. Se lo stop di Kwadwo Asamoah ricade sul reparto che almeno numericamente non può ritenersi bisognoso di ritocchi per le alternative (tra un infortunio e l'altro rimangono nove i centrocampisti a disposizione di Max Allegri), il mese di assenza di Mario Mandzukic evidenzia invece una coperta improvvisamente troppo corta in attacco. Calendario alla mano e al netto di eventuali ritardi, comprensibili per un giocatore della sua stazza, la Juve si ritrova con tre sole punte a dover affrontare Chievo, Genoa, Frosinone, Napoli, Bologna, Bayern Monaco e Inter: praticamente il momento più delicato della stagione. Marotta e Paratici si sono quindi subito riattivati per capire come e se rattoppare l'attacco, attraverso anche le indicazioni di un Allegri che potrà fare la differenza in questa fase: se i dirigenti rimangono scettici riguardo l'inserimento di un altro attaccante, la richiesta del tecnico di una quinta punta secondo quanto raccolto da calciomercato.com è stata immediata e decisa. Preso atto di questa richiesta, a livello non solo tattico la domanda principale, prima di muoversi con decisione, è la seguente: anticipare una mossa estiva con un'alternativa anche tattica o sostituire centravanti con centravanti attraverso una manovra che possa portare a Torino un elemento di esperienza che possa anche accettare il ruolo di quinta punta al rientro?.

USATO SICURO – Per una squadra che aveva trovato equilibri importanti e con due come Alvaro Morata e Simone Zaza già pronti all'uso per affiancare Paulo Dybala, toccare il meno possibile rimane forse la priorità della dirigenza tutta. Ecco perché in linea con quanto compiuto già la passata stagione, l'emergenza numerica e non qualitativa in cui riversa all'improvviso il suo attacco potrebbe essere colmata ripiegando su un elemento di sicura affidabilità piuttosto che su una scommessa da pescare nel ricco mazzo di giovani prospetti bloccati dalla B (da Lapadula in poi). Immediato il pensiero è volato ad un Matri-tris, attraverso dei contatti in realtà già avviati a dicembre quando il mercato della Juve era tutto in divenire. Un profilo subito caldo, che non rimane l'unico. Il tam-tam per le vie di Torino ha condotto anche a Fabio Quagliarella, più complicato di Matri per motivazioni ambientali che lo stanno portando lontano dalla Mole ed anche economiche considerando come il Toro non voglia rinunciare a recuperare quei tre milioni circa investiti un anno e mezzo fa per acquistarlo proprio dalla Juve, che invece la Samp gli garantirebbe e che sembra ormai a un passo dal chiudere l'affare. E sull'asse Torino-Palermo si sono già mossi i primi movimenti per capire la disponibilità di Zamparini a lasciar partire Alberto Gilardino, in prestito per sei mesi: il gradimento del giocatore c'è, per un matrimonio a più riprese imbastito e mai consumato lungo tutto l'arco della carriera del centravanti biellese. Da Verona, infine, torna vivo un altro antico interesse di Juve ed Allegri: quello per Giampaolo Pazzini, lo scorso gennaio vicinissimo a riabbracciare il suo ex tecnico quando poi gli venne preferito proprio Matri.

VERSO IL TRIDENTE – Ci sono poi tutte altre alternative tattiche di maggior prospettiva. Considerando come Mandzukic a un certo punto tornerà a disposizione, Allegri potrebbe chiedere di completare il proprio attacco con un elemento in grado di garantire delle soluzioni tattiche diverse. Sul piatto ci sono elementi come Saponara e Berardi che non sarebbe facile da convincere ad anticipare di sei mesi il passaggio in bianconero, con Empoli e Sassuolo (dove gioca un altro pallino di Allegri come Sansone) che avrebbero diversi milioni di buoni motivi per proseguire senza i propri gioielli in una stagione assolutamente più che positiva.  Poi c'è la terza via, quella che ad oggi rimane in ogni caso la più concreta: comprare tanto per comprare non è più una soluzione. E anche senza Mandzukic per un mese, la Juve potrebbe essere a posto così...

@NicolaBalice