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  • Mannini:| Storia di una beffa

    Mannini:| Storia di una beffa

     

    La definizione delle compartecipazioni, che si è conclusa ieri mattina con l’apertura delle buste, ha dato una prima sostanziale scrematura alla rosa della Sampdoria che, tra le altre operazioni, ha ottenuto dal Parma anche la seconda metà di Massimo Volta e si è liberata di Gianluca Curci, Stefano Guberti e Daniele Mannini.

    “Liberata” è il termine giusto, considerando che dalle cessione delle metà dei tre cartellini ha incassato complessivamente mille euro e tutti dalla Roma. Come ha specificato la stessa società giallorossa nel comunicato inviato alla Borsa, procedura che deve rispettare essendo quotata a Piazza Affari: «liquidazione consensuale in favore di A.S.Roma dell’accordo di partecipazione in essere con l’U.C. Sampdoria, a fronte di un corrispettivo di euro 500 da pagarsi tramite la Lega Nazionale Professionisti». Cinquecento per due uguale mille. Dal Napoli invece a Corte Lambruschini non arriverà nemmeno un centesimo, visto che nella busta ha messo zero euro. Busta che la Sampdoria ha scelto di non presentare nemmeno. In questo caso “vince” la busta vuota: il giocatore va a chi la presenta. In questo caso il Napoli.

    Scritte così, sembrerebbero tre operazioni incomprensibili: praticamente regalare tre giocatori, anche se non rientrano più nel progetto tecnico del nuovo corso, sui quali comunque si erano investiti dei soldi. Per una società virtuosa come la Samp che sta faticosamente lavorando per riportare il bilancio in segno positivo.

    Invece il senso c’è, ed è questo: proprio siccome i tre giocatori non rientravano assolutamente nel nuovo progetto, la priorità era diventata quella di darli via per sgravarsi dei tre onerosi contratti che ancora pesavano sul bilancio della Sampdoria, per un risparmio complessivo fra i tre milioni e mezzo di euro e i quattro. Scegliendo quindi consapevolmente di non salvaguardare le cifre spese nelle scorse estati per le loro comproprietà: l’anno di Curci, al lordo dell’ammortamento, è costato 2,25 milioni di euro, quello di Guberti 1,5 milioni, i due di Mannini 3,5 milioni.

    Mentre per i due romani l’accordo con il Ds giallorosso, Walter Sabatini, è stato raggiunto senza difficoltà e complicanze, Mannini in realtà ha “rischiato” di restare alla Samp. Il Napoli infatti aveva fatto sapere alla dirigenza blucerchiata di non avere intenzione di riprenderselo. Salvo ripensarci a un’ora dalla chiusura del termine ultimo della risoluzione delle comproprietà, pare perché il direttore amministrativo della società partenopea abbia fatto presente al ds Bigon che non si poteva perdere in questo modo un giocatore valutato sette milioni. E così Bigon ha avvisato la Samp del cambio di idea, una busta sarebbe stata presentata: «Ha virato - ha dichiarato al sito ufficiale della Sampdoria il ds Sensibile -, convinta di spiazzarci o intimorirci. Noi, di contro, abbiamo mantenuto la nostra posizione, la stessa linea iniziale e Daniele Mannini è tornato al Napoli. Dal canto nostro siamo stati chiari fin da subito e non ci rimproveriamo nulla». Giusto così, d’altra parte Mannini non rientrava chiaramente in nessun modo nei piani tecnici della nuova Sampdoria, altrimenti almeno i 500 euro minimi, pro forma, la società blucerchiata ce li avrebbe messi.

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