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  • Maradona vs fisco:| No alla mediazione

    Maradona vs fisco:| No alla mediazione

    Le tasse Maradona, no del Fisco alla mediazione
     
    L'Agenzia delle Entrate boccia la proposta del Pibe de Oro. L'ex campione deve allo Stato 40 milioni. Ne offriva 3,5.

    Maradona aveva manifestato l'intenzione di sanare il suo debito con il fisco italiano. Ma la sua proposta di transazione sarà verosimilmente rifiutata dall'Agenzia delle Entrate. I funzionari del fisco che stanno seguendo la pratica hanno infatti annunciato che non parteciperanno all'udienza di mediazione convocata per martedì mattina a Napoli. Il Pibe de Oro deve circa 40 milioni di euro all'erario, cifra che nel corso degli anni è lievitata perché il calciatore si era sempre rifiutato di pagare parte delle tasse sui propri ingaggi milionari, dichiarando che per contratto erano a carico della società calcistica. Maradona nei giorni scorsi aveva spiegato di comprendere quanti in Italia si suicidano perché oppressi dalla tasse, e di sentirsi a sua volta vittima di una persecuzione.

     
    L'OFFERTA - La cifra dovuta da Maradona in origine era 7 milioni di euro, i suoi legali ne offrono all'Agenzia delle Entrate 3,5 milioni, specificando però di essere disponibili a versare questi soldi solo a patto che «Equitalia crei un centro d'ascolto per i contribuenti», ha spiegato l'avvocato Angelo Pisani. La seduta si svolgerà comunque e al termine sarà stilato un verbale negativo di mediazione perché una delle parti ha deciso di non partecipare. Giovedì prossimo è intanto prevista l'udienza davanti alla commissione tributaria di Napoli che dovrà discutere «nel merito del ricorso fatto da Maradona per accertare l'inesistenza dell'accertamento fiscale, della cartella esattoriale e l'illegittimità della pretesa creditoria. Il rifiuto dell'Agenzia di partecipare alla mediazione - evidenzia Pisani - sarà comunque valutabile, ai fini della condotta processuale, dai giudici per la decisione sulla richiesta risarcitoria di Maradona. A questo punto continuerà nella sua causa per risarcimento danni contro lo Stato italiano che si sarebbe risolta diversamente si fosse proceduto attraverso l'accordo tra le parti».


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