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  • Fiorentina, Mario Gomez: meglio solo o ben accompagnato?

    Fiorentina, Mario Gomez: meglio solo o ben accompagnato?

    • Luca Cellini
    Piu’ che dei tempi di recupero di Giuseppe Rossi, reduce da un intervento in artroscopia al ginocchio destro i cui dubbi sui tempi di recupero devono ancora essere del tutto sciolti, o degli ancora mancati rinnovi del trio Aquilani, Neto, Babacar; nell’universo Fiorentina i pensieri sono tutti concentrati sulla sfida di domenica prossima, la prima casalinga stagionale, contro il Genoa. La gara che vedra’ i gigliati opposti alla formazione di Gasperini si presenta sulla carta tutt’altro che facile, perché i pensieri negativi dopo la sconfitta contro la Roma sono ben lungi che dall’essere passati e perché l’assenza di una moltitudine di giocatori convocati con le rispettive nazionali (circa una dozzina), fara’ si che solo da questo pomeriggio Vincenzo Montella potra’ avere quasi tutto il proprio gruppo a sua disposizione.

    A concentrare pero’ l’attenzione  della critica di fede gigliata, mai parsimoniosa con la propria squadra di calcio, è stato la settimana passata, Mario Gomez. E’bastata infatti la prestazione dell’ex bomber di Stoccarda e Bayern Monaco con la sua nazionale, la Germania, contro l’Argentina, corredata da tre errori gravi sottoporta, a far scattare per qualcuno una sorta di allarme rosso. Senza Pepito infortunato per lungo tempo,con Iakovenko ed El Hamdaoui di fatto ai margini della rosa, Ilicic inaffidabile in zona reti ed in termini di prestazioni, e Bernardeschi-Babacar ancora troppo inesperti per la serie A, con questo SuperMario, poco super in questa prima parte di stagione, la domanda ricorrente di larga parte di stampa e tifosi è stata: come possono arrivare gol e punti per la Fiorentina?

    Inutile pensare a cio’ che è accaduto soltanto un anno fa proprio contro il Genoa, sempre seconda giornata di andata, quando in una delle loro rarissime apparizioni in coppia, il duo Gomez-Rossi sfodero’ una prestazione coi fiocchi, che aiuto’ la squadra gigliata a vincere con un perentorio 5 a 2 che a qualcuno fece anche pronunciare la parola scudetto, abbinata alla città di Firenze. Inutile anche fare pensieri maligni, ovvero che il classe ’85 di Riedlingen sia venuto all’ombra del Duomo del Brunelleschi per svernare e godersi il clima italiano e  il buon cibo. Secondo chi frequenta lo spogliatoio del Franchi nel numero 33 viola c’è una fame di gol e vittorie, dopo la cocente delusione per la mancata partecipazione al recente mondiale vinto dai suoi connazionali, che ne basterebbe la metà. La verita’ è che la Fiorentina deve imparare a giocare per il suo centravanti principale, cosa che l’anno scorso, complice due infortuni quasi consecutivi, di cui il primo durato cinque mesi, non si è mai potuto verificare in modo pratico sul campo. Ecco che allora è Montella il suo staff a star lavorando fra analisi delle ultime prestazioni della squadra viola e studio delle caratteristiche dei possibili partner per il fidanzato della modella Carina Wanzung. Ad esempio con il ritorno di Cuadrado, meglio un Mario Gomez solo, la’ davanti, con due rifinitori alle sue spalle, tipo Ilicic ed il 26enne di Necocli’, o un Bernardeschi in rampa di lancio a fargli da partner, soprattutto dopo le buone cose viste dal ragazzo di Carrara in Under 21? C’è da rianimare Supermario e zittire i tanti che oggi sentono di aver subito una beffa ad essere stati in oltre 20 mila per la presentazione del bomber che doveva essere dei loro sogni, in quel 17 luglio di quasi 14 mesi fa. 

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