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  • Masiello boys, 8 insospettabili

    Masiello boys, 8 insospettabili

    È già stata ribattezzata la «rete» di Andrea Masiello. Nella lista dei 17 indagati della Procura di Bari compaiono i nomi di otto persone che con il mondo del calcio non hanno mai avuto nulla a che fare (se non nel ruolo di tifosi della squadra della loro città), ma che - secondo gli inquirenti - sarebbero stati legati all’ex terzino destro biancorosso, oggi all’Atalanta. Ragazzi incensurati, perbene, mai un guaio con la giustizia, ma che oggi si ritrovano ad essere accusati del reato di frode sportiva probabilmente perché inseriti in un meccanismo più grande di loro. Introdotti, è sempre la tesi della magistratura e dei carabinieri, da Masiello. Nella lista del pm Ciro Angellilis c’è, ad esempio, un albanese di 32 anni che sul suo profilo facebook celebra il difensore sottolineandone l’amicizia; compare anche un giovane classe 1981, passione per lo sport come per lo spettacolo, con qualche comparsa in tv e in radio; e poi c’è la ragazza di 34 anni che diverse volte sarebbe stata vista, in compagnia di altri amici, passeggiare in corso Vittorio Emanuele proprio con Masiello. Quale sarebbe stata la loro colpa?

    Secondo la tesi accusatoria, potrebbero aver partecipato alle combine delle partite, scommettendo sulla base delle imbeccate dei calciatori e forse aiutando persino il gruppo nell’organizzazione: piccole mansioni, come trasmettere le informazioni e farle giungere a chi di dovere. Accanto a questi nomi «comuni», per lo più perfetti sconosciuti, poi ci sono quelli dei calciatori ed ex giocatori (otto in tutto), di due ristoratori baresi, di un allenatore tuttofare, di Angelo Iacovelli e di un personaggio già salito agli onori della cronaca perché finito nell’inchiesta sul calcio scommesse di Cremona. È il caso di Victor Kondic: ora, non è del tutto chiaro se Kondic sia un nome di fantasia usato dallo slavo Ilievsky oppure un componente della ormai famigerata banda degli Zingari. Di certo è che, secondo carabinieri e Procura, gli slavi sono stati a Bari e hanno quantomeno tentato di truccare una decina di partite dei biancorossi disputate lo scorso campionato. Ma la lista dei 17 sarebbe parziale, perché il pm avrebbe iscritto già altri nomi nel registro degli indagati, tra di loro quattro pregiudicati e soprattutto personaggi del nord Barese. L’inchiesta, difatti, si sarebbe allargata anche ad altri campionati di serie inferiori, finendo per travolgere ulteriori tesserati. Tutto questo mentre mercoledì prossimo a Roma il procuratore federale Stefano Palazzi comincerà ad interrogare gli indagati: primo nella lista, manco a dirlo, un ex barese, Filippo Carobbio.

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