Il presidente del Siena Massimo Mezzaroma, intervistato da SportUno, ricorda il momento in cui il padre Pietro acquistò la Roma insieme a Franco Sensi, nel 1993. 'In casa giallorossa c'era una situazione drammatica, ancora oggi faccio fatica a dire quanti debiti ci fossero - le parole di Mezzaroma -. Ciarrapico era detenuto, e la società era allo sfascio nonostante il lavoro di Malagò e Pasquali. Mio padre rimase solo. Noi veniamo da una famiglia di falegnami, e papà si è sempre sentito in debito verso questa città. Ma rispetto ad oggi era un calcio senza fini di lucro, diverso'. 

Mezzaroma junior può vantare anche un'esperienza nel settore giovanile della Roma. 'Lì ho visto l'inizio di quello che sta avvenendo oggi - dichiara -. Quando si toglie al gioco la componente ludica e rimangono solo soldi e procuratori, alla lunga tutto perde valore. Ma convinsi Bruno Conti, un uomo che è l'essenza del calcio, a diventare dirigente. Totti? Già allora era un ragazzo straordinario che aveva un grande pregio: l'umiltà di ascoltare persone più grandi e più esperte'.