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  • Mazzarri: 'No alla punta n.4, credo in Guarin. Su Thohir e De Laurentiis...'

    Mazzarri: 'No alla punta n.4, credo in Guarin. Su Thohir e De Laurentiis...'

    Si è concesso ad una lunga intervista al Corriere dello Sport il tecnico dell'Inter, Walter Mazzarri. L'allenatore dell'Inter ha parlato a tutto tondo della sua avventura in nerazzurro passando dal mercato agli obiettivi stagionali ricordando anche il suo passato a Napoli. Tutto fra la mura di quell'ufficio che fece, in passato, le fortune di Josè Mourinho: "Io lavoro in questo ufficio, dentro qui passo anche dieci o dodici ore al giorno. Devo ringraziare Mourinho che ha creato questo ufficio, l’habitat ideale per lavorare. Qui sto bene"

    RANOCCHIA - "Al termine del mercato di gennaio Andrea è entrato qua. Era rimasto dopo essere stato a un passo dal trasferirsi al Galatasaray: abbiamo parlato a lungo e dopo quel colloquio ha trovato la fiducia per fare molto bene e per sfiorare i Mondiali. Da lì, insieme alla società, è nata l’idea che potesse diventare il nuovo capitano dell’Inter".

    GUARIN - "Sarà impiegato come seconda punta, come giocatore offensivo, perché in questo ruolo rende al massimo e può essere determinante per la squadra. Ci siamo confrontati sul tema ed è d’accordo con me. Mi fanno piacere le parole del suo agente e quest’anno spero che le partite siano tante e vedrete che ci sarà spazio per tutti. Anch’io ho fiducia in Fredy e sono certo che saprà ripartire con la giusta testa dimostrando le sue qualità. Chi merita, gioca".

    MERCATO D'ATTACCO? - "Il presidente Thohir aveva dato il suo ok all’acquisto di un altro giocatore offensivo, ma abbiamo Osvaldo, Icardi e Palacio che possono fare tutti il centravanti, Guarin che intendiamo sfruttare e in più ci sono Hernanes e Kovacic che dietro una o due punte ci garantiscono qualità. Un’altra seconda punta potevamo prenderla, ma la rosa sarebbe diventata troppo numerosa e ci sarebbe stato il rischio di togliere spazio a Guarin, Hernanes o Kovacic. Osvaldo è un giocatore che ho sempre voluto perché come caratteristiche mi piace molto"

    CENTROCAMPO AGGRESSIVO - "Medel darà equilibrio tattico. Ho intenzione di schierare più giocatori di qualità possibili e, siccome questi sono meno dediti alla fase difensiva, Medel sarà importantissimo. M'Vila ha spirito di sacrificio perché vuole ritrovare una buona condizione atletica dopo un paio d’anni in cui non riusciva ad esprimersi al top".

    OBIETTIVO EUROPA LEAGUE - "Un problema in più? No, ma cambieranno i sistemi di allenamento e ci sarà meno tempo di lavorare sul campo. Sarà un vantaggio avere tanti elementi che c’erano lo scorso anno e che conoscono le mie idee. Lo stesso modulo cambia a seconda dei giocatori che lo interpretano. Dovremo essere bravi a migliorare nelle ripartenze: a Torino ne abbiamo sprecate un paio".

    DIFESA A QUATTRO - "La difesa a quattro non va improvvisata, ma necessita di movimenti che i calciatori devono metabolizzare con il tempo. Ci alleneremo per metterla in pratica sapendo però che di tempo per allenarci tutti insieme ne avremo poco. L’acquisto di Medel, nell’ottica dell’utilizzo della linea a quattro, è importante. Vedrete un’Inter che alternerà il 3-5-2, il 3-4-2-1, il 4-3-2-1 e il 4-3-1-2. Io non ho preconcetti sui moduli: possono essere tutti validi se i giocatori sono bravi e se l’organizzazione è buona. 

    JUVE, ROMA E NAPOLI - "Le prime tre in classifica dello scorso campionato rimangono davanti a tutti. Alle loro spalle vedo un torneo equilibrato. Il Milan si è rinforzato molto e quest’anno non avrà le coppe europee. Per le prime tre potrà essere un avversario temibile come noi, la Fiorentina e la Lazio. La Roma è una grande squadra. Ha investito tanto sul mercato e ha un bravo allenatore che fa giocare bene i suoi uomini".

    L'ATTACCO A BENITEZ E DE LAURENTIIS - "Pandev si ricorda di me? Veniva dall’Inter del Triplete e nel nostro gruppo si è trovato bene. Non può essere un caso... Le sue parole mi hanno fatto piacere. Con De Laurentiis non c’è stata più l’occasione di rivedersi o risentirsi. Sarebbe però assurdo non salutare un presidente con cui abbiamo vissuto quattro anni di successi insieme. 

    IL PROGETTO DI THOHIR - "Con il presidente abbiamo un rapporto ottimo e vi assicuro che finora è stato il presidente ideale con cui lavorare e confrontarsi in modo propositivo. Abbiamo un progetto comune che negli anni ci permetterà di costruire una grande Inter. Finora le cose sono state fatte in base a certi parametri economici. La società ha operato come doveva e nel miglior modo possibile. Siamo tutti impegnati nella ristrutturazione, nel ringiovanimento e nel rilancio dell’Inter. Io sul campo, i dirigenti fuori".

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