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  • Mazzarri stressato:| Salta l'allenamento del Napoli
Mazzarri stressato:| Salta l'allenamento del Napoli

Mazzarri stressato:| Salta l'allenamento del Napoli

Il tecnico del Napoli non va alla seduta facoltativa e riflette sul ko.
Mazzarri stressato, salta l'allenamento e gioca in difesa.
"Rinunciatari? Noi più possesso palla". L'allenatore respinge anche le critiche sull'ingresso tardivo di Insigne.
 

Il giorno dopo è quello delle riflessioni, un'analisi a mente fredda della sconfitta di Torino. Walter Mazzarri è un uomo stressato per sua stessa ammissione, e ieri se n'è stato rintanato nella sua casa, nei pressi di Pozzuoli, evitando persino di dirigere la seduta defaticante, per giunta facoltativa, alla quale hanno partecipato tutti coloro che non hanno giocato, sabato sera. Il tecnico ha ripassato a mente i fotogrammi della sconfitta rimediata con la Juve, per i gol di Caceres e Pogba, subiti nel momento di maggiore pressione da parte dei suoi e con un avversario preoccupato da quel ritorno. E pensare che tutto era stato programmato nei minimi particolari, dalla marcatura di Hamsik su Pirlo, alle disposizioni impartite per contrastare i colpitori di testa sulle palle inattive. Per 80', tutto è filato liscio, anche se rispetto a De Sanctis, Storari ha trascorso una serata di riposo.

Rinunciatario - E' un'accusa che l'allenatore ha respinto con decisione: ci sono i dati della partita che, sotto certi aspetti, gli danno pure ragione. «Il Napoli ha avuto il possesso palla per il 54 per cento della gara contro il 46 per cento della Juve. E questo dovrebbe bastare per spiegare quanto sia stato poco rinunciatario il nostro gioco», s'è difeso il tecnico napoletano. Probabilmente, avrebbe meritato una migliore finalizzazione, questo atteggiamento. Che non c'è stato, però, vuoi per la forza della difesa juventina, che ha lasciato poco o niente a Cavani e Pandev, vuoi per la scarsa attività dei due esterni, Maggio e Zuniga impegnati prevalentemente nel rincorrere Asamoah e Lichtsteiner. La storia di questa gara racconta che il Napoli ha subito il gol di Caceres su palla inattiva, sul calcio d'angolo battuto da Pirlo, sul quale l'uruguaiano è svettato, tutto solo, ed ha realizzato la rete del vantaggio. «C'è stata una disattenzione che abbiamo pagato», ha detto Mazzarri.

Cambi ritardati - In tanti gli hanno rimproverato il ritardato inserimento di Insigne al posto di Pandev convinti, forse, che il ragazzino avrebbe potuto trovare la giocata vincente o, quanto meno, dare maggiore briosità alla fase offensiva. Un cambiamento che sarebbe dovuto avvenire proprio nel momento in cui la squadra stava gestendo il gioco, stava provando a strignere la Juve nella propria metà campo tenendo, appunto, il possesso del pallone. Inserire Insigne e Dzemaili, che non sono Caceres e Pogba, avrebbe potuto alterare l'atteggiamento tattico quando non ce n'era bisogno considerato che un punto allo Juventus Stadium sarebbe stata manna scesa dal cielo. «Cambiare per cambiare non avrebbe avuto senso. In quel momento, stavamo provando ad aggirare la difesa juventina per tentare il colpo grosso», ha osservato Mazzarri che, memore della notte di Pechino (dopo i cambi di Hamsik e Cannavaro arrivò la sconfitta), ha preferito affidarsi all'esperienza di Pandev più che all'incognita Insigne che tutte le volte che è stato schierato non è che abbia cambiato l'andamento della gara. La notte dello Juventus Stadium, in ogni modo, non modifica nulla nei programmi di Mazzarri. Che è lo stesso allenatore che tutti hanno indicato come l'artefice del miracolo Napoli per poi metterlo alla gogna alla prima sconfitta, per giunta rimediata contro i campioni d'Italia. E ciò non è sinonimo di crescita.


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