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  • Mazzocchi: 'Rivoluziono 90° minuto, così rivive il mito di Paolo Valenti'

    Mazzocchi: 'Rivoluziono 90° minuto, così rivive il mito di Paolo Valenti'

    In televisione ha fatto di tutto, quindi è capace di tutto. Anche di raccogliere la sfida di 90° minuto, "con la Domenica Sportiva, il programma storicamente più importante e più celebre della tv di Stato, ramo sport". Stasera ricomincia (Rai 2 dalle 18.10 alle 19.10; dalle 10.10 alle 19.35 Tempi Supplementari; dalle 19.35 alle 20.20 la trasmissione continua su Raisport 1) e, a giudicare dall'adrenalina che sprizza da tutti i pori, il conduttore è caricato a pallettoni. Siccome è consapevole dell'impresa che l'aspetta, per prima cosa, fa rivivere il mito di Paolo Valenti: "E non è un modo di dire". E, per seconda cosa, Marco Mazzocchi, 48 anni, in Rai da ventisei, fa la rivoluzione.

    - Caro Mazzocchi, 90° minuto compirà 44 anni il 27 settembre, ma non invecchia mai. Negli Anni Settanta divenne talmente popolare da toccare anche punte di 20 milioni di ascoltatori. Era la prima trasmissione a mandare in onda le azioni più importanti delle partite. Ora è cambiato tutto. L'edizione 2014-2015 si annuncia totalmente rinnovata. Come sarà?

    Il principio base di 90° si chiama immagini. Le sfrutteremo al massimo, cercando di offrirne al pubblico in quantità industriale, partita per partita. La copertina è a cura di Enrico Testa, coordinatore della trasmissione. In studio, a farmi il controcanto avrò Jacopo Volpi e, di volta in volta, ex giocatori chiamati a fare gli opinionisti delle squadre in cui hanno militato. Cominciamo con Di Livio, Colonnese e Righetti. La moviola è affidata a Tiziano Pieri. Poi ci saranno gli spazi vintage: tuffi ripetuti nello straordinario passato di Novantesimo, filmati di repertorio che si coniugheranno con le clip della strettissima attualità. E ogni volta, a chiudere la trasmissione, sarà un intervento di Paolo Valenti, tratto dall'archivio infinito del programma che lui e Maurizio Barendson hanno consegnato alla storia della tv. Senza dimenticare l'interattività con Twitter e Facebook, la valorizzazione del ruolo degli inviati e le immagini dagli stadi che ci manderanno i telespettatori stessi, a mo' di You reporter.

    La cronaca del presente, la memoria del passato. Ma, considerati i chiari di luna, il dibattito sul'esterofilia della serie A, c'è un'idea destinata sicuramente a suscitare interesse...

    Proprio così. Dopo il fallimento della Nazionale in Brasile, l'invasione degli stranieri e i problemi che causa al Club Italia sono diventati uno degli argomenti di maggiore discussione. L'idea è venuta a Testa: per ogni turno di campionato, Novantesimo conterà i minuti giocati dai calciatori italiani e da quelli non  italiani, monitorando la situazione per cercare di capire chi aiuti Conte e chi no.

    Mondiali, Europei, Olimpiadi, Domenica Sportiva, Giro d'Italia, Processo del Lunedì, Quelli che il calcio, Isola dei famosi, spedizione sul K2, docufilm su Zanna Bianca e sui surfisti alla ricerca dell'onda perfetta: in tv ha fatto di tutto e di più.  Che cosa significa ora, per lei, condurre 90° minuto?

    Significa misurarsi con un totem della tv. Significa confrontarsi con un programma di culto per milioni di appassionati il cui richiamo nessuna concorrenza potrà mai mettere in ombra. A proposito: in alcune occasioni, 90° andrà in onda praticamente in concomitanza con la partita o con le partite previste dal calendario della Lega, in accordo con le pay tv. E siccome la Rai paga 34 milioni di euro per tre anni, dico subito che questa scarsa attenzione della stessa Lega verso la tv di Stato, non mi piace affatto. Per questo, alla Lega medesima non ne perdoneremo una.

    x.j.

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    (Foto tratta dal sito francescorussotto.it)

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