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Mercato allenatori: che ballo dal Real all'Italia!

Mercato allenatori: che ballo dal Real all'Italia!

Il portoghese va al Chelsea e libera il posto per Ancelotti. Il Psg su Wenger. E i nostri? Il Milan aspetta la Champions, il Napoli tentenna e la Juve discute.
In MOUvimento. Dal Real all’Italia: che ballo! E Allegri, Mazzarri e Conte...
Le danze erano cominciate da un pezzo, tra una voce e un sussurro, un'indiscrezione e una conferma, ma l'inizio ufficiale è certificato dalle parole pronunciate da José Mourinho dopo l'eliminazione dalla Champions League, martedì scorso: «Non so se resterò a Madrid: andrò dove la gente mi vuole. L'Inghilterra? Lì tutti mi vogliono bene, soprattutto un club. Qui in Spagna è un po' diverso, mi odiano». E così lo Special One ha abbandonato la panchina del Real e si è già accomodato su quella del Chelsea: un ritorno che a Londra fa molto rumore. Ovvio che, partendo da questo discorso, si può aprire il Gran Ballo degli Allenatori: se uno va qui, l'altro si piazza lì, e quell'altro ancora può sistemarsi laggiù... Insomma, un gioco a incastro, un puzzle vero e proprio, che mai come quest'anno vede protagonisti i più importanti (e pagati) tecnici d'Europa.

La sfida di Carletto - Al di là dei comprensibili tira-molla di questi giorni, con i dirigenti del Chelsea e il patron Abramovich in particolare che cercano di risparmiare qualche sterlina (il contratto di Mourinho è davvero principesco), le seconde nozze tra il portoghese e i Blues si celebreranno presto. E a Madrid danno per sicuro l'accordo tra Florentino Perez e Ancelotti: Carletto è un vecchio pallino del presidente spagnolo, che ha provato a ingaggiarlo nel 2006 e nel 2009. Si attende la rielezione del boss per l'annuncio ufficiale, anche se gli uomini-mercato sono già al lavoro per allestire la squadra che Ancelotti vorrebbe. Bale (Tottenham) e Verratti (Paris Saint Germain) sono i rinforzi individuati: mica facile prenderli, però. E poi il Real Madrid dovrà chiarire la questione Cristiano Ronaldo: si dovrà discutere un rinnovo di contratto più «sostanzioso» e presto ci si metterà attorno a un tavolo a discutere. Anche Ancelotti, nonostante tutti diano per scontato il matrimonio con il Real, ha la sue faccende da sistemare: prima di tutto liberarsi dal Paris Saint Germain (il contratto scade nel 2014) dopo aver vinto il titolo e poi respingere con gentile fermezza le avances che, sempre più insistentemente, gli arrivano dal Manchester City. La Premier League è un torneo che affascina Carletto, e il City ha un gruppo di campioni su cui poter costruire un futuro di gloria, ma come si fa a dire ancora una volta no al Real? C'è la decima Coppa dei Campioni da sollevare a Madrid, mica un obiettivo qualsiasi: Ancelotti è molto attratto dalla sfida.

La variante araba - A questo punto del ballo bisogna accoppiare la dama Paris Saint Germain: il nome più gettonato è quello di Arsène Wenger, attuale tecnico dell'Arsenal. Leonardo, d.s. dei parigini, ha preso contatti, discusso, tracciato programmi. L'accordo sembra possibile. Certo che una cosa va detta: per i ricchi arabi della famiglia Al Thani che da due anni gestiscono la società la scelta Wenger non era la preferita. Per il dopo Ancelotti ci doveva essere Mourinho con tanto di Cristiano Ronaldo portato in dote. Pare che non sarà così, e questa è la dimostrazione che non sempre i soldi trasformano i sogni in realtà. C'è un altro arabo, in Inghilterra, che sta osservando con interesse l'evolversi della situazione: è lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City. Il suo allenatore è Roberto Mancini, sotto contratto fino al 2017, quindi blindato. Però se non vincesse la Coppa d'Inghilterra... Nel calcio, quando ci sono di mezzo questi Paperoni, non si sa mai... Altro personaggio in cerca di squadra è Rafa Benitez: lo vorrebbe il Monaco che i rubli del magnate russo Dmitry Rybolovlev stanno riportando in Ligue 1. E pure Mancini è in corsa.

Panchine di casa nostra - E in Italia che succede? Tre gli uomini attorno ai quali ruota il destino del nostro calcio: Conte, Allegri e Mazzarri. Il primo discuterà con i dirigenti il piano di rafforzamento, cercherà di imporsi, ma non si muoverà dalla Juve: per un certo periodo Conte è stato nel mirino del Chelsea, ma ne è uscito appena è circolato il nome di Mourinho. Di Allegri si conoscono da molto tempo i dissapori con il presidente Berlusconi e la corte che gli sta facendo la Roma. La squadra rossonera sta con il tecnico (e questo è un aspetto importante), Galliani pure: bisognerà vedere se Berlusconi, in caso di mancata qualificazione per la Champions, deciderà di fare la rivoluzione. E a quel punto vale tutto: Seedorf, Van Basten, Montella, ma anche Inzaghi. Più intricata la situazione di Mazzarri: De Laurentiis gli propone un ricco rinnovo contrattuale, lui tentenna, la Roma lo tiene in stand-by se non arrivasse ad Allegri. Nonostante il secondo posto in cassaforte, il Napoli è in subbuglio.


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