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  • Mercato Napoli:|Calaiò e Astori

    Mercato Napoli:|Calaiò e Astori

    Il mercato di riparazione prende il via ufficialmente giovedì e si chiude alle 19 del 31 gennaio. Per fortuna, il Napoli non ha poi così fretta. Tranne che per il difensore che deve prendere il posto di Paolo Cannavaro nella rosa.    
    A gennaio c'è il campionato e null'altro. Dagli impegni di Coppa Italia si è tirata fuori (nel caso di passaggio del turno gli azzurri sarebbero andati in campo il 9 gennaio a Milano con l'Inter) mentre tutte le altre big scenderanno in campo per i quarti di finale.
    Astori e Neto sono i due obiettivi della difesa, anche se l'affare più alla portata è quello di Silvestre: l'argentino è in lista di sbarco da parte dell'Inter che però lo darebbe in prestito al Napoli solo per avere, e subito, Campagnaro che comunque sarà nerazzurro a giugno, quando lascerà la squadra azzurra a parametro zero.

    Astori costa molto, moltissimo: 13 milioni la valutazione di Cellino (ed è quello che voleva pagare il Cska Mosca questa estate). Il difensore lombardo è uno dei pochi fuoriclasse della difesa sul mercato di gennaio. Bigon ci prova. Così come proverà a capire le intenzione dei sardi per il belga Nainggolan. 

    Capitolo Neto: Mezzaroma fiuta l'affare del secolo. Lo ha preso ad agosto per 1,8 milioni di euro, lo vorrebbe rivendere dopo sei mesi a 8 milioni. La Juve, che ha preso Peluso dall'Atalanta, si è tirata fuori dall'asta. Resta il Napoli. Che oltre al cash ha due pedine di scambio interessanti da offrire ai toscani: El Kaddouri (che piace anche a Chievo e Torino) e soprattutto Vargas. 

    Il cileno vorrebbe andare a giocare in Brasile (Gremio e San Paolo farebbero pazzie), ma Bigon se lo dà in prestito lo lascia in Italia. A meno che i club brasiliani non intendono prenderlo a titolo definitivo. Il Napoli potrebbe dire di sì. Ma a patto di rientrare dell'esporso iniziale: 12 milioni di euro.

    Dal Siena può arrivare Calaiò. L'arciere è il candidato più plausibile al ruolo di vice Cavani. Floccari, dopo che anche Rocchi è andato via dalla Lazio, appare intoccabile. Per il palermitano le difficoltà nascono dalla formula: il Napoli vuole il prestito secco, il Siena chiede il riscatto obbligatorio. I due club si parleranno a breve.

    Dossena vuole andare via e il Palermo è la società che per prima si è mossa. L'ex Liverpool ha già detto di sì ma ora resta da trattare con il Napoli. Nel caso di addio, Bigon ha pronto Pablo Armero: con l'Udinese c'è l'accordo, e la sensazione è che se non si farà a gennaio, l'operazione si chiude a giugno. 

    L'agente di Raul Bobadilla conferma che la punta argentina preferisce il Basilea al Napoli e all'Italia.

    Gli altri affari. Mario Balotelli non deve lasciare il Manchester City. A dirlo non è uno qualunque ma il proprietario dei Citizens, lo sceicco Mansour. "Io credo che debba rimanere - dice al Sun - ma molto dipenderà da lui".

    L'Inter ha ormai chiuso per Tommaso Rocchi, che è atteso alla Pinetina già mercoledì, dopo il solito giro per le visite mediche. Alla Lazio sarà girato un indennizzo sui 500mila euro. Ma attenzione anche al ritorno dei nerazzurri su Lodi del Catania: il centrocampista indicato da Stramaccioni ha una quotazione sui 6 milioni di euro. Per il club di Moratti la proposta è il prestito oneroso con diritto di riscatto.

    Il 3 gennaio è la data clou per il Milan: nel secondo giorno di apertura delle liste, Adriano Galliani volerà a San Paolo per chiudere la trattativa con il Corinthians e cedere definitivamente Pato per 15 milioni. Contemporaneamente Didier Drogba parlerà con il suo staff prima di partire per la Coppa d'Africa, dovendo essere a disposizione della Costa d'Avorio già il 6 gennaio. L'ex attaccante del Chelsea in procinto di lasciare la Cina metterà sul piatto l'offerta del Marsiglia, quella del Liverpool e l'idea allettante di tornare in Champions sfidando immediatamente il Barcellona, ovviamente con la maglia del Milan. I rossoneri, venduto Pato e sentite le richieste di Didier, formuleranno la loro offerta, cercando anche di battere la concorrenza (un po' indebolita) della Juve.


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