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  • Milan, novità per Allegri:| El Shaarawy e Boateng Jr

    Milan, novità per Allegri:| El Shaarawy e Boateng Jr

     

    Massimiliano Allegri è giunto da Nyon, dove aveva par­tecipato al raduno dell’Uefa, esattamente 12' prima del fischio d’inizio dell’amichevole di Como che ha interrotto il lungo... digiu­no calcistico causato dal manca­to svolgimento della prima gior­nata di campionato. Il tecnico campione d’Italia ha potuto te­stare finalmente in campo Ste­phan El Shaarawy, uno dei due grandi assenti (insieme all’infor­tunato Mexes) del pre-campio­nato del Milan. Anche se la bel­la prova di Como non ha permes­so a El Shaarawy di conquistare un posto nella lista dei 25 milani­sti iscritti al girone di qualifica­zione di Champions League.
     
    FARAONE - Si è visto, finalmente, in azione il giovane Faraone che ha esordito con la maglia del Mi­lan dopo che aveva dovuto diser­tare tutto il pre-campionato a causa di una serie di problemi fi­sici e il conseguente lavoro di po­tenziamento e di assestamento fisico. El Shaarawy, collocato ie­ri da Allegri di punta insieme al giovane Kingsley Boateng sup­portati dall’altro Boa, Kevin, ha subito voluto dimostrare di esse­re già all’altezza della situazio­ne. Già al 17' del primo tempo si è esibito con un gran tiro di sini­stro con il pallone che ha colpito il palo interno per poi sbattere sul portiere che bloccato a pochi centimetri dalla linea di porta.
     
    SHOW - Il giovane fantasista si è poi esibito nell’assist vincente per il gol di Ambrosini. Stephan ha fatto molto movimento, ha giocato altrettanti palloni e in un paio di occasioni ha dovuto fare i conti con la prontezza del por­tiere Giambruno. La partita di El Shaarawy è durata complessiva­mente 66' dove il giovane fanta­sista ha messo in mostra il me­glio del suo repertorio. Gli è mancato solo il gol, cercato e ri­cercato con insistenza, con at­tenzione, con passione. Un palo interno, un assist, un paio di «colpi» da manuale, grande di­namismo, il giusto egoismo: Ste­phan ha dato ragione a chi gli ha dato fiducia. E’ stata un’impor­tante scommessa dell’ad Gallia­ni che già lo scorso giugno aveva puntato forte su di lui ricono­scendo all’amico Preziosi (ine­sauribile e competente talent­scout internazionale) l’ennesimo successo personale. Premiata con la sostanziosa comproprietà riconosciuta dal Milan al Genoa: poco più di 4 milioni di euro in contanti con la cessione di Mer­kel, per la metà valutata 1,8 mln.
     
    BOA «2» - Anche il giovane Kin­glsley (17 anni, campione d’Ita­lia in carica con gli Allievi rosso­neri) ha dimostrato di poter gra­vitare con una certa disinvoltura nell’orbita della prima squadra. Boateng «2», infatti, si è procu­rato il rigore (trasformato da Emanuelson) che ha riportato in vantaggio il Milan all’inizio del secondo tempo. L’attaccante ghanese ha corsa e qualche «nu­mero » da considerare già deci­samente interessante. Anche il... fratello maggiore, il principe Ke­vin, ha fatto vedere due numeri dei suoi, andando a colpire en­trambe le volte l’incrocio dei pa­li prima con un gran tiro da oltre 20 metri e poi con una prodezza ad effetto.
     
    INCERTEZZE - Sono state quelle manifestate dalla difesa milani­sta dove sia sulle fasce (Bonera a destra, Zambrotta su quella op­posta) che al centro (Nesta-Ye­pes) non hanno dimostrato di es­sere «sigillanti» e impeccabili come in altre occasioni. In effet­ti il pareggio comasco di Miello ha sorpreso la linea arretrata milanista che ha «balbettato» in qualche altra circostanza, anche nella ripresa.

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