Le garanzie economiche fornite a Fininvest non dovrebbero lasciare spazio a dubbi sulla serietà della cordata cinese che tenta la scalata al Milan, ma a Silvio Berlusconi non basta perchè ad oggi lui di vendere il club rossonero non ne ha proprio voglia. Secondo la ricostruzione della Gazzetta dello Sport, sono molte le perplessità e le titubanze dell'ex premier, nonostante il via libera alla trattativa in esclusiva emerso dal cda straordinario di Fininvest sia arrivato come conseguenza di una sua prima apertura. Ma la possibilità di chiudere le contrattazioni senza il pagamento di alcuna penale eviterebbe a Berlusconi qualsiasi tipo di imbarazzo, qualora decidesse davvero di tenersi la sua creatura.
QUESTIONE DI CUORE - Intimamente, il patron è convinto di avere ancora la forza e i mezzi per riportare il Milan in alto e mai vorrebbe lasciarlo nelle condizioni attuali. Nonostante la famiglia e i tifosi lo abbiano invitato ripetutamente a cedere e il pressing sia destinato a proseguire nel prossimo mese, Berlusconi non è ancora convinto della reale volontà del consorzio cinese di voler mettere sul piatto ingenti capitali per rinforzare la squadra, intravedendo piuttosto nei rappresentati del gruppo asiatico uomini di affari vogliosi di fare business attraverso il Milan. E che per Berlusconi il Milan sia una questione di cuore lo si intuisce dalla scelta assolutamente personale di esonerare Mihajlovic contro la volontà popolare o di rendere noto il videomessaggio su Facebook di venerdì scorso in cui si augurava di poter lasciare il club ad un gruppo italiano piuttosto che ad uno straniero. La trattativa prosegue, ma è tutt'altro che scontato che Berlusconi dica sì ai cinesi.