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  • Milan, Brocchi: 'Risultato che ci complica la vita, ma vedo passi avanti'

    Milan, Brocchi: 'Risultato che ci complica la vita, ma vedo passi avanti'

    Al termine di Milan-Frosinone il tecnico rossonero Cristian Brocchi ha parlato in conferenza stampa.

    Sulla partita.
    "E' stata una gara in cui il Milan ha dato dei segnali, non abbiamo sofferto particolari pericoli, ha tirato 4 vole e segnato tre gol, abbiamo creato tanto noi a differenza di altre gare. Se con il Carpi il problema è stata la finalizzazione, oggi ho visto una squadra che ha macinato gioco, due traverse, almeno otto occasioni".

    Si sente responsabile o ultimo dei colpevoli?
    "Non mi sento mai colpevole ma sempre responsabile, a differenza della partita contro l'Hellas dove c'erano stati tanti errori oggi non posso dire che in difesa, a centrocampo o in attacco la squadra abbia giocato male. Chi sta nel calcio da tantissimi anni può capire che sono subentrati altri fattori: in casa non si può prendere tre gol, ma va valutato con lucidità come sono stati presi i gol e i passi avanti nella qualità del gioco".

    Primo bilancio sui risultati.
    "Sul totale dei punti non posso essere soddisfatti, però come ho già detto ho bisogno di avere segnali dalla squadra e se uno guarda solo il gioco espresso dalla squadra non può non dire che la squadra ha interpretato meglio la gara rispetto alle precedenti. E' sotto gli occhi di tutti, basta guardare il numero delle occasioni create".

    Perdere il sesto posto un fallimento.
    "La mia risposta è stata imboccata da una domanda, è fuori discussione che l'obiettivo sia l'Europa e che questo risultato ci complica la vita. Dobbiamo guardare con positività in avanti e ho visto cose positive oggi: speriamo di poter fare quanto abbiamo fatto oggi nella partita di sabato".

    I giocatori risentono delle voci della società?
    "Non ne parlano mai, ora sono concentrati sul campo. Io da calciatore non ho mai vissuto in prima persona i problemi societari, poi i giornali li leggono tutti. I giocatori che hanno contratto e quelli che non ce l'hanno vogliono meritarsi la conferma per la prossima stagione".

    Su Locatelli.
    "Il suo momento arriverà, ma ora sto facendo giocare José Mauri per la mancanza di Bonaventura, sul quale puntavo molto, e in questo momento è difficile farli giocare, José e Manuel. Sono stato il primo a parlare di Locatelli e vi farà vedere ci che pasta è fatto, ma ora servono equilibri ed esperienza".

    Sulla prima mezz'ora e sulla spinta soprattutto di De Sciglio dopo.
    "Nella prima mezz'ora il gioco si è sviluppato molto a destra, con Honda e Kucka a dare supporto ad Abate, c'erano più possibilità. Poi con Mauri abbiamo iniziato a sfilare dietro i difensori anche sinistra e lo abbiamo fatto da entrambe le parti".

    Oggi errori individuali, gol sbagliati davanti ed imprecisioni dietro: più gravi errori attaccanti o difensori?
    "Dietro non mancava equilibrio, il gol provocato da Alex purtroppo sono cose che possono succedere, ha fatto una grandissima partita ha solo sbagliato un gesto tecnico, può succedere anche ai giocatori più forti in assoluto. Davanti dobbiamo migliorare la qualità ed essere più precisi, però oggi io devo valutare se la squadra ha fatto passi in avanti e una squadra che ha creato più di venti occasioni, due rigori, due traverse, non si può dire che non ne abbia fatti. Poi siamo rammaricati dal risultato, partite assurde che capitano e si fanno fatica ad analizzare".

    Quanto è difficile giocare a San Siro?
    "E' difficile come ho già detto, ma allo stesso tempo deve essere emozionante. Bisogna fare come fatto oggi, mentre col Carpi non si arrivava alla zona finalizzazione e si faticava, oggi i numeri parlano chiaro: non c'è stata fragilità, il Milan ha creato e sbagliato, i passi avanti ci sono stati. I fischi e lo stadio vuoto? Non provocano minor applicazione, se capita il giocatore in questione deve farsi delle domande, io avrei una cattiveria dentro tale da riportare la gente allo stadio e convincere i presenti a darti una mano. Non possiamo pensare però che oggi ci siano i tifosi a darci una mano".

    Perchè Honda il primo cambio?
    "In quel momento avevo bisogno di un giocatore più offensivo, aveva fatto una buona partita fino a quel momento ma serviva un giocatore che attaccasse la profondità e la scelta ha premiato".

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