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  • Milan: che cosa si sono detti Berlusconi e Guardiola

    Milan: che cosa si sono detti Berlusconi e Guardiola

    L'indiscrezione rimbalza da una fonte catalana decisamente attendibile e conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, le grandi manovre in corso per la panchina del Milan 2012-2013, tornata precipitosamente al centro del mercato dopo ilm clamoroso sorpasso della Juve ai danni dei campioni d'Italia quando mancano sette giornate dalla conclusione del campionato.

    Premessa doverosa: se Allegri rivince lo scudetto, gode ottime chances di rimanere dov'è. Ma se, malauguratamente per i rossoneri, così non fosse, Berlusconi accarezzerebbe il progetto di sostituirlo con Guardiola, il cui contratto con il Barcellona è in scadenza il 30 giugno e non è stato ancora rinnovato.

    C'è di più. In Catalogna cresce la preoccupazione perchè la firma di Guardiola tarda ad arrivare (l'anno scorso, l'annuncio ufficiale del rinnovo sino al 30 giugno 2012 venne dato il 23 febbraio), anche se l'unico a mostrarsi imperturbabile è proprio l'interessato. L'inquietudine dei tifosi è comprensibile: Guardiola è l'uomo che, nell'arco di tre anni e mezzo non soltanto ha vinto 13 trofei nelle 16 competizioni nazionali e internazionali alle quali i blaugrana hanno partecipato sotto la sua guida, ma ha portato il livello di gioco della squadra a livelli eccezionali.

    E' proprio per questo che nasce l'innamoramento calcistico di Berlusconi per il quarantunenne che nel 2009 ha dedicato la Champions League a Paolo Maldini. Il 28 marzo scorso, a San Siro, dopo lo 0-0 della gara d'andata dei quarti di finale, il presidente onorario del Milan ha pubblicamente tessuto le lodi del calcio del Barcellona: "Ho detto a Pep che apprezzo il gioco della sua squadra e siamo orgogliosi di essere usciti imbattuti. Se mi è piaciuto il Milan? Così e così... Ho qualche osservazione da fare... ma non qui».

    Quella stessa sera, Berlusconi si è intrattenuto per una decina di minuti con Guardiola. Il quale, davanti alle telecamere di Sky aveva svicolato, asserendo di avere parlato di politica. In realtà, dicono a Barcellona, i due hanno parlato di calcio, il Cavaliere ha sondato il terreno sul futuro dell'interlocutore e avrebbe ottenuto dallo stesso una sorta di "prelazione": prima di prendere qualunque decisione, ivi compresa quella si rimanere dov'è, il tecnico informerà Berlusconi. Se si tratti di pura cortesia o di ben altro, non tarderemo a scoprirlo.

     

     

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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