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  • Milan, compra! 15 mila abbonati sono troppo pochi e Kakà non può bastare

    Milan, compra! 15 mila abbonati sono troppo pochi e Kakà non può bastare

    Il dato non è ufficiale perchè, al riguardo, il Milan, società un tempo congenitamente votata alla comunicazione, fa catenaccio.

    Eppure,  secondo un'attendibile indiscrezione filtrata da Via Turati che il club può confermare o smentire, ma solo con i dati alla mano, gli abbonati rossoneri per la stagione 2012-2013 sarebbero circa 15 mila.

    Pochi, troppo pochi, considerato che, fra soli 19 giorni, i vicecampioni d'Italia debutteranno nel nuovo torneo ricevendo a San Siro la Sampdoria. La quale, al contrario, vive un momento di grande euforia e ha appena sfondato quota 17 mila abbonati ufficiali.

    Neanche il Berlusconi più ottimista immaginerebbe  mai di avvicinarsi allo stratosferico record assoluto stabilito nella stagione '92-'93 (71.895 tessere), ma il dato attuale è preoccupante: meno della metà di un anno fa (31.156), poco meno della metà di due anni fa (29.413). Persino nel primo campionato post-Kakà andò meglio: 27.865.

    Queste righe vanno on line prima del test con il Real che arriva dopo le positive prestazioni del precampionato (a parte il Trofeo Tim, i rossoneri hanno vinto tutte le amichevoli). Ma, quand'anche il Milan battesse i campioni di Spagna nella notte newyorchese, è evidente che la squadra abbia bisogno di almeno tre rinforzi di qualità se intende essere competitiva in ciascuna delle manifestazioni in cui scenderà in lizza. Se, invece, la società di Berlusconi punta su una stagione di medio cabotaggio, è meglio lo dica subito e con grande chiarezza ai propri tifosi. Raccontare loro nuove panzane sarebbe un disastro, peggiore di quello combinato con le sceneggiate sugli "incedibili" Thiago Silva e Ibrahimovic.

    Kakà è un obiettivo dichiarato di Galliani, cioè di Berlusconi: a parte le remore sul sapore delle minestre riscaldate, deve essere chiaro che il ritorno del brasiliano non potrebbe, non può bastare perchè Allegri abbia a disposizione un organico ai massimi livelli.  Le voragini aperte dalle partenze dei due nuovi campioni del Psg si colmano con un mercato coraggioso.

    Per esempio: uno come Borja Valero non avrebbe fatto comodo al Milan? I 7 milioni sborsati dalla Fiorentina al Villarreal erano una somma esorbitante per Berlusconi? E, anzichè inseguire Kakà, non sarebbe stato meglio chiedere Sahin in prestito al Real, visto che l'ha fatto l'Arsenal? E Aquilani, che il Liverpool ha praticamente ceduto gratis ai viola, sarebbe risultato così inutile ad un centrocampo che ha bisogno di qualità? 

    Sia chiaro: la politica del contenimento dei costi è doverosa, fermo restando che qualcuno, prima o poi, in Via Turati spiegherà a Barbara Berlusconi o a Silvio Berlusconi o a tutti e due, come sia stato possibile che il monte ingaggi  abbia raggiunto la cifra monstre di 130 milioni. E perchè, nel 2011, le spese per il personale abbiano inciso nella misura dell'85% sul fatturato di una società che nello stesso anno è risultata la prima per fatturato stesso, al netto delle plsuvalenze.

    Ora ci dicono che, dopo la Grande Purga,  siano stati tagliati 60 milioni di stipendi e che la Fininvest sia felice perchè nel 2012 ha versato 29 milioni di euro in conto capitale e non dovrà sborsarne altri.  Bene.

    E come verrano impiegati i 62 milioni di euro, cioè i 45 milioni di plusvalenze da iscrivere nel bilancio 2012 alla voce Thiago e Ibra, derivanti  dal mancato atto di eroismo ai danni del Psg? L'importante è parlare chiaro. E comprare. Il tempo passa.

    Xavier Jacobelli

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