Calciomercato.com

  • Milan e Mr Bee: il calcio non c'entra

    Milan e Mr Bee: il calcio non c'entra

    L’inverosimile che diventa realtà. O meglio, modernità. Entro fine dicembre, salvo clamorosi sviluppi, il 48% del Milan sarà in mano a capitali esteri, per la precisione a Mr Bee Taechaubol, magnate thailandese della finanza, nato a Bangkok quarantadue anni fa, patrimonio personale stimato in 1,2 milioni di dollari. Uno scherzo? Come no. Si presenta ad Arcore circa sette mesi fa, leader di una cordata composta da due grandi banche: una con sede in Qatar e l’altra in Cina. Dopo i primi approcci, ecco l’accordo: 480 milioni di euro per una larga fetta di Milan (capitale sociale intorno al miliardo di euro), per poi probabilmente chiudere i giochi più in là, portandosi a casa l’intero “Diavolo”.

    Una rivoluzione profonda ed impensabile fino ad alcuni anni fa, non legata soltanto alla figura del “Cavaliere” e alle esigenze di famiglia, ovviamente. Qui parliamo di una trasformazione generale, diremmo sociale, di più largo respiro. Nel calcio inizia ufficialmente con l’ingresso della prima cordata straniera in Serie A: aprile 2011, la Roma è americana. Da qui l’effetto domino, che probabilmente è solo agli inizi. Nel novembre 2013 è la volta dell’Inter, che passa dalle mani paterne di Massimo Moratti a quelle del magnate indonesiano Erick Thohir, che acquista il pacchetto di maggioranza nerazzurro. I colleghi lo accolgono bene: “Manda via quel filippino” consiglia Ferrero, l’affabile Presidente della Sampdoria, all’ormai depotenziato Moratti, nel dicembre 2014. Poi è la volta del Bologna, nell’ottobre 2014 l’avvocato americano Joe Tacopina e il magnate canadese Joey Saputo acquistano il club. Gli sviluppi li sappiamo: grottesco tira e molla tra i due, la spunta il tycoon di Montrèal, il Bologna è tutto suo. E Joe? Cambia aria, stavolta sbarca in Laguna e diventa Presidente del Venezia.

    Paradossalmente però, il mondo del calcio in tutto questo c’entra poco. Strano a dirsi, fermandosi ad un’analisi superficiale. Certo, l’ambiente è quello dell’altissima finanza, degli intricati rapporti di potere e delle impenetrabili connessioni politico-economiche.

    Tutto vero. Ma è solo la punta di un iceberg. Grande come la società moderna, figlia di una globalizzazione economica esasperata, per molti aspetti ridondante, sicuramente incontrollata. Viaggia a ritmi forsennati sulle nostre vite, incidendo pesantemente sui rapporti interpersonali e su noi stessi. Il risultato è un processo d’integrazione forzato a tutti i livelli. Nessuno escluso. Un’integrazione che sa d’imposizione, perché non condivisa e quindi, paradossalmente, non aggregante. E’ un periodo storico, come sappiamo, drammatico. Viviamo anni segnati da grandi flussi migratori, forse come mai prima d’ora, destinato a cambiare nel giro di un paio di decenni la geografia socio-culturale europea, se non mondiale. Una delle conseguenze, è il lento (ma neanche tanto) ed inesorabile logoramento delle specificità territoriali e quindi nazionali. Chiariamo: il problema non è l’integrazione in sé, che anzi rappresenterebbe una grande fonte di arricchimento umano e di crescita individuale e nazionale, e quindi culturale.

    Questa “falsa” integrazione, rischia invece di abbattersi sugli usi e costumi di un popolo, annullandone le particolarità, che invece di essere condivise vengono lacerate. La condivisione è una grande conquista, se avviene in tempi e modi adeguati. Se forzata o imposta dalla “globalizzazione del business” ha effetti devastanti in ogni ambito sociale. E, come sappiamo bene, il calcio è uno dei più grandi fenomeni sociali del mondo contemporaneo.

    Che siano i benvenuti, dunque, i grandi magnati stranieri alla guida dei nostri club. A patto che non ne facciano solo una questione di business forsennato. Che siano rappresentanti delle loro tifoserie, come hanno fatto, pur con mille difetti, Moratti, Sensi e Berlusconi.

    La vera paura forse, è che un giorno, dentro stadi già svuotati, finiremo per non riconoscerci più.


    Raniero Mercuri 
     

    Altre Notizie