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  • Gattuso: 'Questo Milan somiglia a quello di Ancelotti, Kessie è più forte di me'

    Gattuso: 'Questo Milan somiglia a quello di Ancelotti, Kessie è più forte di me'

    • Andrea Distaso, inviato a Milanello
    Alla vigilia dal debutto in campionato contro il Sassuolo, il tecnico della Primavera del Milan Gennaro Gattuso, accompagnato dal responsabile del settore giovanile Filippo Galli, ha preso la parola in conferenza stampa nel centro sportivo di Milanello.

    Filippo Galli sulla rosa e sui giocatori pronti per la prima squadra: "E' una rosa molto numerosa e con elementi di qualità, pronta a ripetere il percorso dei Gabbia, dei Locatelli, degli Zanellato, dei Cutrone. Siamo un po' carenti a livello di centrali difensori, abbiamo acquistato 4 calciatori dall'estero e abbiamo anche alcuni ragazzi più giovani pronti a iniziare in anticipo il loro percorso di crescita. Daniel Maldini? Ad oggi, non è nella rosa della Primavera ma è un ragazzo di grandi qualità che ha bisogno di crescere con calma".

    Gattuso sul primo mese alla guida della Primavera: "E' stato un inizio molto bello, molto divertente. Questi ragazzi devono sentirsi dei privilegiati nel varcare il cancello di un centro sportivo di un club così prestigioso. Sono molto contento dei ragazzi che ho in questo gruppo, sono giocatori e uomini rispettosi e ben educati. Dal punto di vista tecnico, abbiamo dato l'idea di saper muoverci come una squadra, di avere reparti molto ben collegati, la società ha fatto un grande lavoro in questi anni".

    ​Sul Milan di Montella: "Sembra di essere nella squadra di Ancelotti, dove arrivavano tutti insieme molti giocatori di qualità. qui di incontristi ne vedo pochi... Un paragone con Kessie? Lui è più forte di me, ha un fisico davvero impressionante e anche qualitativamente mi sembra più dotato del sottoscritto, ha certamente un maggior numero di gol nelle gambe".​

    ​Gattuso ha poi parlato del suo lavoro con i giovani: "E' difficile ma stimolante lavorare su alcuni concetti tattici come le diagonali, l'ordine in campo, il saper stare su un terreno di gioco. Vedo nei giovani di oggi tante difficoltà nel fare determinati movimenti, quando credi di aver in pugno la situazione e aver fatto capire tutto ti accorgi che non è così. I ragazzi di oggi si prendono molti rischi nel giocare il pallone in ogni zona del campo e dobbiamo inculcargli certi concetti, fargli capire quando è bene rischiare e quando no. Giocando col 4-3-3, mi piace tenere il pallone e fare in modo che un po' tutti, anche le mezzali, partecipino alla fase offensiva".

    ​Sulle avversarie in campionato e sulla scelta dei giocatori: "Sarà un campionato molto competitivo, difficile, ma nel quale vogliamo dimostrare di potercela giocare con tutti. Non dimentichiamo che eredito una squadra che lo scorso anno non si è qualificata alla fase finale. Sarà un grande campionato quello a 16 squadre, col nuovo format sarà tutto mio competitivo e il livello si alza tantissimo. Il mio principale obiettivo è quello di istruire questi ragazzi a mettere in difficoltà gli avversari e non fargli fare brutte figure. Sulle scelte dei giocatori, non guardo nè ai nomi nè all'anno di nascita: è sempre il campo il giudice migliore. Voglio vedere il veleno dai miei giocatori. A livello tattico, abbiamo giocato sino ad ora col 4-3-3, ma dalla società mi viene data grande libertà. Ho un ottimo rapporto con Montella, siamo in costante contatto, parliamo spesso e di tutto e mi ha anche invitato ad assistere ai suoi allenamenti".

    ​Sul tipo di allenatore che è: "Quando sono arrivato alla Primavera del Milan, pensavo di cambiare tutto. Credevo di voler lavorare su alcuni principi, come la costruzione dell'azione dal basso, poi mi sono reso conto che era giusto lasciare esprimere il talento di questi ragazzi e andare ad intervenire su altri aspetti come la fase difensiva, gli equilibri, le diagonali...".

    ​Sull'ambizione di fornire giocatori per la prima squadra: "Sarebbe bello fornire ogni anno un paio, ma noi dobbiamo anche fare in modo che questi ragazzi acquisiscano una mentalità che gli consenta di fare un percorso di crescita e di non perdersi nello spazio di 2-3 anni, un discorso che vale anche per quelli che andranno a giocare in Serie B o in Serie C".

    ​Su Gabbia e Zanellato, aggregati alla rosa di Montella, risponde Filippo Galli: "L'indicazione del ds Mirabelli è di lasciarli in prima squadra, ma ovviamente sono giocatori che all'occorrenza sono a disposizione della Primavera". Sull'argomento, Gattuso ha detto: "Per me sono giocatori come tutti gli altri, nel senso che, se avrò la possibilità di allenarli per tutta la settimana, li valuterò come i loro compagni di squadra, altrimenti andranno in campo altri".

    ​Sui 4 acquisti dall'estero: "Tiago Dias è il più pronto, è un '98 e quindi è un fuoriquota e ha dimostrato di avere qualità fisiche e tecniche molto importanti. Larsen è un attaccante molto interessante, forte fisicamente ma anche con doti tattiche e tecniche promettenti; ovviamente, arrivando da un paese con una cultura diversa, dovrà adattarsi. Sergio Sanchez è un calciatore che arriva dalla cantera del Real Madrid, lo hanno lasciato libero e ha fatto un periodo di prova prima di essere ingaggiato da noi. Bargiel, un 2000, è stato il primo acquisto di Mirabelli per questa Primavera e si capisce che le qualità tecniche non manchino, ma è un ragazzo che fisicamente deve ancora completarsi".

    Sulle emozioni del debutto: "Il formicolio allo stomaco, la tensione è la stessa di quando, da giocatore, preparavo le finali di Champions League o di un Mondiale. Se non provassi queste sensazioni, non avrebbe senso nulla. Non vedo l'ora che arrivi la partita contro il Sassuolo".

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