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  • Milan, Ibra:| Mal di pancia finito

    Milan, Ibra:| Mal di pancia finito

     

    «Bruciore di stomaco? Maalox». Con tanto di fiamme accanto al nome del medicinale. Durante la partita, sui cartelloni pubblicitari a bordo campo è andata in scena una rappresentazione degna di Zelig. Ma da ieri sera il Maalox, almeno a Milanello, sarà venduto molto di meno. I mal di pancia sono diventati appetito.
    Le nausee piacere di riassaporare i gol e la vittoria. I malesseri calcistico-esistenziali gusto di provare la giocata e il numero. I lettini e le farmacie possono - per il momento - rimanere  vuoti: i grandi malati
    rossoneri, Ibrahimovic e Cassano, sono guariti. O comunque stanno guarendo. Fenomeni E’ la notizia migliore con cui il Milan si congeda dalla partita di ieri sera. E’ la migliore perché la vittoria è una diretta conseguenza di ciò, e non il contrario. Perché se quei due là davanti non sono tranquilli il Milan non vince. «Sono due fenomeni, hanno fatto ua partita straordinaria », sigla la festa Galliani colsorriso dei tempi belli. Era un po’ che non riusciva a sfoggiarlo e dev’essere una bella liberazione. Allegri invece fa più il pragmatico: «Vi assicuro che Ibra non ha mai smesso di divertirsi, anche perché finalmente stiamo ritrovando una buona condizione fisica». Ovvio, va tutto di pari passo. Cassano, ad esempio, non è una scheggia e sbaglia ancora diversi appoggi,maviaggia a ritmi da extraterrestre rispetto agli ultimi mesi della scorsa stagione. E Ibra, beh Ibra è sempre lui. Una mezzoretta fuori dal coro, a guardar giocare i compagni - bisogna ammettere che per un po’ ha davvero ato la sensazione di un giocatore annoiato -, e poi ha
    deciso di buttarsi nel mischione. Così il secondo tempo è diventato una sinfonia di scarpe giallo-fluo - stesso look per tutti e tre gli attaccanti rossoneri, la concertazione in fondo parte anche dai particolari -, in cui nessuno ha più steccato e tutti hanno avuto modo e possibilità di divertirsi. Uomo assist Ibra ha cercato spunti di tacco, doppi passi, tiri al volo e per l’ennesima volta ha prodotto una quantità industriale
    di assist. Quello a buon fine per Robinho è stato la fotocopia dell’imbeccata a Cassano in Champions contro il Viktoria. Stessa posizione, stesso movimento, stesso finale vincente. Ma il piedone ce l’aveva messo pure sul primo gol, servendo Aquilani che poi  ha spalancato la porta a Nocerino. E per non fare torto a nessuno aveva mandato in rete  pure Cassano, se non si fosseromessi di traverso pochi centimetri
    di fuorigioco. Ibra era atteso da tutti. Lo si è capito dopo il gol di Nocerino, quando molti compagni invece di indirizzarsi verso l’ex palermitano si sono aggrappati al collo di Zlatan e gli sono montati sulla schiena. In Svezia quasi il 40 per cento degli appassionati pare preferirebbe non vedere Ibra all’Europeo. Dicono che la nazionale giochi meglio, senza di lui. E’ un concetto che senz’altro non riguarda il Milan. Robinho e Cassano
    hanno poi completato la festa. Il barese ha messo a segno il sesto gol stagionale tra Nazionale e Milan, confermando l’ottima media sotto rete e l’evidente utilità per le squadre in cui gioca. Quando gioca così, s’intende.  

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