Sono bastate poco più di due settimane per trasformare una piazza in subbuglio in un oasi di felicità. No, non stiamo parlando del Milan. L'ambiente rossonero è ancora sfigo-centrico, dopo la partenza di Thiago Silva e Ibrahimovic e il mancato arrivo di degni sostituti. Ci riferivamo piuttosto alla Fiorentina.

 

Le contestazioni ai Della Valle all'inizio del ritiro di Moena sono un lontano ricordo. La proprietà ha bloccato la cessione di Jovetic (almeno per ora...) e si è data agli acquisti. In modo intelligente, senza spese folli, ma nemmeno tirando troppo il braccino. Scommettendo su alcuni talenti un po' persi e su giovani promettenti. Così sono arrivati Cuadrado (24 anni), Della Rocca (24), Viviano (26), Mati Fernandez (26), Borja Valero (27), Gonzalo Rodriguez (28) e Alberto Aquilani (28). E prima ancora erano arrivati Hegazy (21), Roncaglia (25) ed El Hamdaoui (28). Senza dimenticare quanto di buono e fresco c'è già in rosa, da Jovetic a Nastasic, passando per Camporese e il portiere Neto. Insomma, una squadra che ha futuro, modificata profondamente con una logica. E pazienza se alla fine la stella (Jovetic) partirà. Intorno si è tentato di costruire qualcosa.

 

Ovvio che non si può paragonare Milan e Fiorentina alla pari. Aquilani per i rossoneri può essere un acquisto normale, per i viola è invece un gran colpo. Soprattutto perché arrivato a costo zero. Ma il succo del discorso è un altro: i Della Valle hanno prima comprato (e bene), poi forse penseranno a vendere. Da Vargas (sicuro) a Cerci (probabile), finendo con Jovetic (possibile). Al Milan invece si è badato sinora a cedere e in precedenza ad acquistare senza troppo entusiasmo. E ora Galliani si trova costretto a riprogettare l'ossatura della squadra in un mese, perdipiù senza poter investire quanto guadagnato dagli addii di Thiago e Ibra. Insomma, la sensazione è che tutto sia stato fatto senza una vera progettazione. Al contrario dei viola...