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  • Milan, inutile pensare al Barcellona

    Milan, inutile pensare al Barcellona

    • M.G.

    Mai una qualificazione agli ottavi di Champions era stata accolta con cotanta freddezza in casa Milan. Vuoi per la ferita Cassano ancora aperta, vuoi per il deludente pareggio con i modesti bielorussi del Bate Borisov. Eppure la missione è compiuta. Con due turni d'anticipo e senza alcun patema di sorta.

    Perché allora il tifo rossonero è inquieto? Semplice, una vittoria a Minsk avrebbe avvantaggiato il Milan nei confronti del Barcellona in ottica primo posto del girone. Mentre ora sarà con ogni probabilità necessario battere Messi e compagni per sperare nel primato. Una mission impossible? Quasi.


    E' così importante arrivare primi nel gruppo? Dà i suoi vantaggi, certo. Possibilità di giocare la gara decisiva in casa, meno probabilità di beccare subito una big nella fase a eliminazione diretta. Tanta teoria, visto che alcune grandi come Manchester United, Manchester City e Chelsea, solo per fare tre nomi, sono tutt'altro che sicure del primo posto. Mentre arrivando secondi, allo stato attuale, si potrebbe avere anche la fortuna (con tutto il rispetto) di trovarsi di fronte i ciprioti dell'Apoel.

    Un maestro come José Mourinho ha insegnato come non sia poi così meglio giocare la partita di ritorno in casa. Basta guardare il cammino dell'Inter del Triplete, sempre abile ad avvantaggiarsi all'andata a San Siro e difendere poi il parziale in trasferta. Insomma, i conti meglio farli alla fine.


    Eppure non si può non pensare al Barcellona. Per il fascino che ha solo una notte da campioni. E per il desiderio di misurarsi con i migliori al mondo. Tutto comprensibile. Ma sarebbe meglio ridimensionare l'importanza di questa sfida e concentrarsi su obiettivi reali, come il campionato. Dove il Milan ha sì recuperato terreno, ma è sempre dietro a Juve, Lazio e Udinese.

    La facilità con cui il Barça si è sbarazzato di Viktoria e Bate Borisov (11 reti a 0 in tre gare, contro il 5-1 del Milan con le stesse avversarie), a differenza dei rossoneri, sconsiglia di avventurarsi in paragoni azzardati. E poi anche qui l'esperienza dell'Inter 2010 può tornare utile: la banda Mourinho fu strapazzata al Camp Nou a novembre. Su quattro partite con i blaugrana, ne vinse solo una. Bastò per arrivare in cima al mondo. La morale? Se il Barcellona lo puoi battere una volta all'anno, meglio tenersi la botta per la primavera...


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