Calciomercato.com

  • Milan-Juve, Rizzoli: 'Per me era rigore'

    Milan-Juve, Rizzoli: 'Per me era rigore'

    Ieri la telefonata. 
    Galliani chiama Agnelli: "Grazie per il fairplay".
    L’area - quella sotto la Curva Nord dello stadio Meazza - era la stessa del gol di Muntari; l’episodio, il fallo di “ascella” di Isla su colpo di testa di Nocerino, ha deciso l’incontro come una stagione fa; il post partita, però, è stato totalmente diverso, all’insegna del fair play e non degli insulti, pensatissimi, che volarono negli spogliatoi di San Siro. Ieri, infatti, dalle stanze dei bottoni di via Turati è partita una telefonata in direzione Torino per stemperare subito il dopo Milan-Juve e mantenere i rapporti sul livello - buono - degli ultimi tempi. L’anno scorso le settimane successive alla rete non concessa a Muntari furono caldissime, con le dirigenze - e non solo - che si stuzzicarono (eufemismo) per vari giorni, sfruttando anche la scia delle gare di coppa Italia (il polverone si allargò ad altri scontri in campo e presero di mira anche l’ex Pirlo). Ci volle tempo per ricomporre i cocci. Adesso la situazione è diversa, il presidente Andrea Agnelli giovedì scorso aveva fatto i complimenti ad Adriano Galliani con un sms per la qualificazione della formazione rossonera agli ottavi di Champions. Gesto apprezzatissimo dall’ad milanista che già nella serata di domenica si è ripromesso di fare la stessa cosa fra una decina di giorni, augurando alla Juventus di superare il girone nella difficile trasferta in casa dello Shakhtar. E nella telefonata fra i due dirigenti si è parlato anche della riunione dell’Eca (l’associazione che riunisce i più importanti club europei) in corso a Mosca, dove Agnelli rappresenta i bianconeri, ma soprattutto i club italiani.

    (Federico Masini - Tuttosport)
     

    Apprezzato il fair play bianconero, che ha evitato proteste plateali in campo e fuori.
    Le 'immagini' di Rizzoli e quelle viste alla tv. L'arbitro al designatore: "Il rigore? Scelta mia".
    Nicola Rizzoli ha trascorso un lunedì tranquillo. Il rigore fischiato contro la Juventus è stata una sua scelta e lo ha spiegato senza problemi a Stefano Braschi. Per i vertici arbitrali quello di San Siro è un episodio difficile da valutare e non può essere considerato un vero errore. «Ci sono due verità parallele: quella che accade in campo, con la sua velocità, i suoni e tutto il resto. Poi c’è la tv che scompone le immagini, le rallenta, le deforma e spesso non riesce a dare certezze. Come è accaduto alle moviole su Isla. Siamo sicuri che il pallone non tocchi mai il braccio nonostante la traiettoria verso il basso?». E’ la domanda retorica che rimbalza dalle parti dell’Aia.


    Errori e orrori Dinnanzi a topiche evidenti Nicchi e Braschi hanno sempre chiesto scusa non negando l’evidenza. Il giudizio su l’episodio di Milano è differente: Rizzoli si è preso due secondi per riflettere e valutare i dati in suo possesso. Nei suoi occhi aveva le braccia larghe di Isla, la deviazione di Nocerino e il pallone che picchia sullo juventino e scende verso il basso. Fatti che facevano propendere verso una sola direzione: rigore. E lo ha fischiato senza aspettare una eventuale indicazione (che non è arrivata) del giudice di porta De Marco. L’arbitro centrale quando è sicuro deve andare per la sua strada. Proprio questa sicurezza ha permesso a Rizzoli di restare tranquillo, convinto di aver preso la decisione corretta. E anche quando si è messo davanti alla tv e ha rivisto le immagini ha commentato: «In campo era da fischiare, la realtà televisiva altera le percezioni e non ci sono neppure tutte queste certezze...», ha commentato con gli amici. Della serie: perché non accettare una decisione simile? Cosa possibile quando l’errore non è un orrore. E in campo i giocatori della Juve hanno «aiutato» Rizzoli evitando sceneggiate o contestazioni plateali. Un comportamento apprezzato e che merita più di una sottolineatura.

    Lode alla Juve Sia Nicchi, sia Braschi sono rimasti colpiti in modo positivo per la maturità dimostrata dai bianconeri. Apprezzate soprattutto le parole di Buffon. Anche Rizzoli lo ha rimarcato con il designatore: «Le proteste sono state molto civili e questo mi ha permesso di continuare ad arbitrare (molto bene, ndr) con la massima concentrazione». La speranza è che non sia un caso isolato: solo con questi esempi si potranno evitare nuovi veleni. Anche perché gli arbitri di prima fascia sono 5-6: bisogna tutelarli altrimenti i prossimi big match saranno diretti da Braschi o Collina...


    Altre Notizie