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  • Milan, Lapadula: 'Tardi nel calcio che conta? Colpa del Parma. Via dalla Juve per...'

    Milan, Lapadula: 'Tardi nel calcio che conta? Colpa del Parma. Via dalla Juve per...'

    Gianluca Lapadula, attaccante del Milan, ha parlato dagli studi della Domenica Sportiva, in onda su Rai Due: "Prima del gol conta l’atteggiamento, è da lì che si può fare la differenza. Si parla di dualismo tra me e Bacca, ma c’è stima reciproca e oggi lo abbiamo dimostrato. Coraggio è una parola che è stata parte della mia vita".

    SUL SOPRANNOME -- "Me l’ha messo mio fratello, dopo averlo visto questo film mi diede qualcosa che avevo dentro. Poi la mia carriera mi ha dato qualcosa in più. Nella mia vita fatica batte talento, è un qualcosa che ti porta a migliorarti ogni giorno e per me ha fatto la differenza"
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    SULL'ARRIVO TARDI NEL CALCIO CHE CONTA - "La responsabilità è mia, ma anche al caso Parma che ha messo in difficoltà tante persone e quello è stato uno spartiacque".

    SUL BUON MOMENTO - "Vero, ma mancano ancora 5-6 mesi ed è ancora lunga”.

    SUL PARMA - "Quando siamo andati in Slovenia sicuramente il Parma si è dimenticato di noi, ma le persone di cui mi fido ci sono sempre state per me".

    SULL'ADDIO ALLA JUVE - "Alla Juve bisognava portare la pagella, io non andavo bene a scuola. Ero un ragazzo vivace, quindi loro ne hanno preferiti altri e anche quello è stato uno stimolo per me".

    SU BERLUSCONI - "Sicuramente quest’estate non era facile pensare Lapadula al Milan, so che il presidente del Pescara ha parlato di me a Berlusconi. Il progetto del Milan mi sembrava buono e più congeniale per me, è stata una trattativa lampo per me perché lo volevo fortemente”.

    SULL'IMPATTO CON MILANO - "All’inizio non era facile, venivo da una storia diversa rispetto a quella del Milan. Ma nei momenti in cui non giocavo nasceva in me ancora più voglia di dimostrare a me stesso e alla gente che non credeva in me che io ci potevo stare e ora continuerò a provare a ritagliarmi il mio spazio".

    SULLE PANCHINE - "Se mi pesano? No perché ho fatto più panchine che presenze, ogni presenza per me vuol dire tanto. io ho fatto gol sia entrando dalla panchina che giocando da titolare, sto facendo quello che posso”.

    SULL'ESSERE SUDAMERICANO - "E' nel mio sangue. Nel mio gioco anche mi ci rivedo molto".

    SUL NO AL PERU' - "Era arrivata la proposta di andare a fare la Copa America, c’era stato un contatto con Gareca, ma sarebbe stata solo una scelta lavorativa e non fatta con il cuore. Allora ho deciso di crederci anche quando nessuno ci credeva. Poi sono stato convocato e spero di continuare così".

    SU MONTELLA - "Non conosco tutti gli allenatori della Serie A, solo quelli che ho avuto io. Sicuramente lui è un tecnico molto bravo".
     

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