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  • Milan, Sarri troppo di sinistra per Silvio

    Milan, Sarri troppo di sinistra per Silvio

    A volte ritornano. Come prima, più di prima: Maurizio Sarri e il Milan si sono incontrati e addirittura sfiorati quasi un anno fa, storia di un amore possibile ma finito proprio quando stava per decollare. Oggi, Sarri incanta tutti al Napoli e lotta per lo scudetto con una squadra che innanzitutto gioca a calcio, lo fa in modo compatto, lontanissima dal disordine di Rafa Benitez. E il rimpianto in casa rossonera serpeggia, pur essendo stato più che discreto il lavoro di Sinisa Mihajlovic; ma che a fine anno il serbo possa salutare è vero. E allora torna il nome di Sarri: non è un caso, difficilmente però sarà il nuovo allenatore.


    BERLUSCONI E IL RETROSCENA – Il motivo è semplice: se Sinisa andrà via come sembra, l’allenatore del nuovo Milan verrà scelto personalmente da Silvio Berlusconi. Che adora Di Francesco, apprezza la maturità di Donadoni ed è intrigatissimo da Brocchi, tutte ipotesi da tenere in corsa per la panchina. Più di Sarri, che resta nella lista ma è opzione complessa. Dietro c’è un retroscena da raccontare: un anno fa, di questi tempi, dopo due incontri Sarri e il Milan avevano un accordo totale. Tanto da essere pronti alle firme di un pre-contratto che blindasse l’intesa. Tutti sicuri e convinti di quella specie di mago che ha incantato a Empoli; se non che Silvio Berlusconi fece personalmente retromarcia venendo a sapere di idee politiche espresse pubblicamente da Sarri molto lontane dall’orientamento del presidente. Troppo, per non creare un caso intero già enorme prima ancora di iniziare. Di conseguenza, strette di mano mancate e ‘no, grazie’.

    RINNOVO PRONTO – Anche per questo ostacolo (che rimane) Sarri intriga il Milan ma difficilmente potrà arrivare sulla panchina dal prossimo anno. Brocchi, Donadoni e Di Francesco sono nomi da tenere in corsa. Ma c’è di più: per Sarri, c’è assolutamente da considerare anche la volontà del Napoli. Perché De Laurentiis non ha intenzione di lasciarselo sfuggire ed è pronto ad esercitare la clausola di rinnovo automatico dal prossimo aprile, ripartendo dai 700mila euro di ingaggio attuali. Sarri non ha intenzione di andar via. Insomma, strade sbarrate: il Napoli vuole tenersi Sarri, con Berlusconi poco ispirato sarà dura spuntarla.

    Fabrizio Romano

     

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