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Milan, Maldini: 'Non sono più uno di voi'

Milan, Maldini: 'Non sono più uno di voi'

Paolo Maldini a 360 gradi. Su Milan-Juve, sul suo futuro, sui rapporti con la dirigenza rossonera. "Sarà un Milan veloce, da contropiede senza Ibra. La sua squalifica? A volte la giustizia sportiva non la capisco. Prende decisioni politiche, perché a Ibra 3 giornate oggi e 2 lo scorso anno? Aronica ha fatto qualcosa di simile e non è stato punito...sono d'accordo con il comunicato del Milan".

Sulla Juve: "Le serve tranquillità. Lamentarsi ogni mezzo rigore non è da grande società...Calciopoli ha tolto qualcosa alla Juve. Ma il suo onore è difeso dalla sua storia. Cosa serve per batterla in campo? Ritmo. Ha tanto entusiasmo e un giocatore come Pirlo. Fossi stato nel Milan, l'avrei lasciato andare solo all'estero, al Chelsea, come diceva Anncelotti. Se la partita di stasera è decisiva? Forse sì, più che altro per l'aspetto psicologico".

Il futuro al Psg come allenatore della difesa? "Ma no. Sono andato a Parigi solo per far visita a Leonardo. Non voglio allenare o quant'altro. Anche se andare all'estero ti fa capire quanta scarsa conoscenza c'è della fase difensiva...".

Allora ci si vede al Milan? "Non credo. Vengo visto come una problema perché sono una testa indipendente. Le scelte della società sono legittime, però evitiamo le ipocrisie: è uno di noi, sarà sempre il benvenuto. La verità è un'altra: non ci sono le condizioni per tornare". 

 

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