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  • Fiorentina, Simeone meglio del ribelle Kalinic: segna come l'attacco del Milan

    Fiorentina, Simeone meglio del ribelle Kalinic: segna come l'attacco del Milan

    • Giacomo Brunetti
    Sotto il Sole c’è Cutrone”, cantavano i tifosi rossoneri la scorsa estate, quando il talento del giovane attaccante strabiliava Montella e l’ambiente, immerso nella folta e copiosa campagna acquisti della rifondazione. Per l’attacco, però, serviva altro: Andrè Silva e Nikola Kalinic furono i prescelti, acquistati a suon di milioni di euro e, adesso, sfrattati dal giocatore fatto in casa. Immerso nella lotta all’Europa League c’è un altro calciatore, che però sta sorprendendo: Giovanni Simeone.

    NUMERI – Dati alla mano, le statistiche parlano chiaro: il Cholito, con la determinante tripletta al Napoli, oltre ad aver mantenuto vive le speranze di qualificazione europea della Fiorentina, ha raggiunto quota tredici reti in campionato. Una in meno dell’intero attacco del Milan in Serie A, due in meno dell’intero bottino stagionale dei due nuovi arrivati rossoneri. E tra i numeri va considerato anche il costo: 18 milioni, con i bonus, per Simeone, 38 e 25 sono, invece, quelli spesi da Fassone e Mirabelli per Silva e Kalinic.

    FUGA PER IL FLOP – L’estate del croato fu travagliata: il passaggio al Milan assunse le sembianze di un’evasione. Verso la sconfitta, però. Perché la stagione è fortemente deludente e, dopo aver fatto di tutto per lasciare la Fiorentina – che adesso gongola, vista la cifra incassata – tra comunicati, bollettini medici, rientri in patria per furti in casa e molto altro, ora potrebbe essere scaricato dalla società lombarda, pronta a cederlo al miglior offerente nella prossima sessione di mercato. Nel primo anno a Firenze, Kalinic esplose: ma, in realtà, segnò addirittura un gol in meno di quelli attualmente siglati da Simeone. Dunque.

    SPESE PAZZE – E pensare che, nel gennaio del 2017, il Tianjin Quanjin era pronto a sborsare cinquanta milioni di euro per l’attaccante croato: il giocatore, al termine di folli giorni, rifiutò. Voleva confrontarsi con il grande calcio. Ha avuto l’occasione, non l’ha saputa sfruttare. Al contrario di Simeone, che progressivamente è cresciuto grazie alla caratteristica che lo contraddistingue e non lascia spazio alla retorica: la garra, quella vera. E non i fischi di San Siro, sebbene anche l’argentino abbia avuto i suoi portentosi momenti negativi nell’arco del campionato.

    IL RISULTATO Adesso conta l’Europa League. All’ultima giornata ci sarà lo scontro tra le due fazioni, quella rossonera e quella viola. La qualificazione passa, anche, dai gol dei citati: Simeone porta sulle spalle un reparto interno, Gattuso può svariare ma, tranne con Cutrone, il risultato non sembra cambiare molto. Ma, per dare un senso a Milan-Fiorentina, sarà obbligatorio vincere le due partite che la precedono: magari grazie alla zampata degli attaccanti in questione.

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